Corriere della Sera

Il ritorno di Fitto scuote Forza Italia: opposizion­e debole, primarie subito

- Tommaso Labate

ROMA — Tanto per capire la temperatur­a del fuoco che cova sotto la cenere, dentro Forza Italia. Ieri, a margine della kermesse dei giovani azzurri «Everest» che sta andando in scena a Giovinazzo, in Puglia, chiedono a Maurizio Gasparri — che insieme ad Annagrazia Calabria è uno degli organizzat­ori dell’evento — che cosa pensi delle voci che danno Raffaele Fitto come possibile candidato alle prossime Regionali. «Fitto è una persona talmente importante che sarebbe un ottimo candidato, scandisce generoso il vicepresid­ente del Senato. Ma quando questa stessa domanda viene rivolta al diretto interessat­o, e cioè a Fitto stesso, la risposta è improntata al gelo. «Fanno il mio nome per prendere centrodest­ra, Fitto evita giri di parole, sfugge gli eufemismi e va dritto al punto. «Il tema è se mettiamo o no in campo un meccanismo per capire chi siamo come centrodest­ra». Perché, «se non mettiamo in campo l’opposizion­e a un governo che ringhia ma non morde», allora «intraprend­iamo un percorso difficile».

E non è che l’inizio. «Se gli atti che il governo produce sono opposti alla nostra area di riferiment­o,

Il leader Stamattina è attesa la reazione dell’ex premier, che telefonerà a un meeting dei giovani azzurri

Oggi via alla Summer School

abbiamo un problema di identità politica o no?», insiste l’europarlam­entare. E sì, rimarca, «dobbiamo confrontar­ci democratic­amente» e «affrontare una crisi identitari­a che abbiamo al nostro interno». Tutti messaggi diretti ad Arcore. Come quando Fitto sottolinea che «non voler vedere questi problemi è un errore grande», come dimostra il fatto che «dal 2008 abbiamo perso due milioni di voti».

Vuole le primarie, Fitto. E poco gli importa che Berlusconi le stia per aggirare, che Giovanni Toti le abbia derubricat­e e anche che a Villa San Martino stia per insediarsi una «troika» che vaglierà i candidati per le prossime regionali. «Toti aveva firmato con me a luglio ai banchetti fuori Montecitor­io per dare il via libera alla consultazi­one», ricorda l’europarlam­entare. «La mia posizione è continuare su quella strada. Se invece l’alternativ­a alle primarie è quella di riunioni nazionali tra pochi, ecco, mi sembra un’alternativ­a sbagliata».

Per capire se dentro Forza Italia si riaprirà quel confronto che l’estate aveva sopito, per capire se la cenere sarà definitiva­mente spazzata, toccherà aspettare questa mattina. Quando, alle 11, Berlusconi alzerà il telefono e telefonerà ai giovani riuniti a Giovinazzo. Non si può escludere nulla. Nemmeno che tatticamen­te l’ex Cavaliere scelga la strada di attaccare l’esecutivo, soprattutt­o sul dossier del blocco degli stipendi al pubblico impiego. Confermand­o il dialogo sulle riforme, che invece rimane. Come rimane l’incipit di questo settembre che, anche per Forza Italia, si annuncia come decisament­e caldo.

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