Legge elettorale e Regionali, Ncd vuole alzare l’asticella
Dalle riforme alla legge elettorale, dagli stipendi del pubblico impiego all’articolo 18, passando per le alleanze in vista delle prossime Regionali. La Summer School della Fondazione Magna Carta, che apre i battenti oggi a Frascati, sarà l’occasione per capire in che direzione sarà orientata la bussola del Nuovo centrodestra. A cominciare dalle certezze. E cioè da quella Costituente con Udc e Popolari sui cui gli alfaniani vogliono accelerare ad ogni costo, soprattutto dopo il varo dell’intergruppo parlamentare. Che la Costituente voglia aumentare il proprio peso rispetto all’agenda di governo è chiarissimo. «I popolari si faranno sentire nella maggioranza», spiega Gaetano Quagliariello, deus ex machina della Fondazione Magna Carta e coordinatore nazionale del Ncd. Sul tavolo ci sono le riforme, ovviamente. E soprattutto gli interventi alla legge elettorale, con gli alfaniani pronti a insistere nuovamente sulle preferenze. Senza dimenticare il tema delle alleanze, che l’avvicinarsi della maxi tornata di elezioni regionali — si comincerà a novembre con Calabria ed Emilia Romagna — rimetterà in primo piano. Forza Italia e Ncd tentano la strada del dialogo. Ma se l’obiettivo della prima è sottrarre regioni ai democratici, il secondo punta ad aumentare il proprio peso specifico per trattare meglio alla tornata primaverile. Ma, trattative a parte, già da oggi si capirà che il Nuovo centrodestra punta ad alzare l’asticella anche nel rapporto con Renzi. Sull’archiviazione dell’articolo 18, così come sugli stipendi del pubblico impiego (Alfano s’è ritagliato un ruolo da mediatore), Ncd tornerà ad alzare la voce. E a farsi sentire.