Parlarsi solo con la forza della mente L’eterna ricerca della telepatia
Uomini comunicano tra India e Francia con sensori cerebrali e Rete
Trasmettere i propri pensieri, o leggere ciò che passa nella testa altrui, è stato sempre un sogno dell’uomo. Fin dai suoi primi passi nella Storia. Telepatia in amore, ai fini del potere, come potente «arma» in guerra, per leggere le mosse di un nemico o per carpire informazioni a chi non vuole rivelarle, in medicina per comunicare con persone paralizzate o incapaci di parlare. Un sogno che comincia a materializzarsi con la telepatia hi tech, sperimentata con successo il 19 agosto da un gruppo di ricerca internazionale. Forse primo passo (molto embrionale per ora) di una nuova era. Simile a quella che già percorriamo virtualmente nei romanzi o nei film ambientati nello spazio, in universi paralleli, in anni neanche tanto lontani nel futuro ( Babylon 5 dove ci sono esseri umani ogm telepatici, per esempio, si svolge nel 2068).
Il 19 agosto, quattro persone, due in Francia (Strasburgo) e due in India, sono riuscite a scambiarsi «buon giorno», «arrivederci», «ciao», solo collegando i loro cervelli via Internet. Niente di scritto, nessuna parola. Seduti a circa 8 mila chilometri di distanza gli uni dagli altri. L’esperimento, pubblicato sulla rivista scientifica PlosOne è stato realizzato utilizzando un casco dotato di elettrodi che registrano i segnali cerebrali di una persona e li trasmettono ad un Pc che, dopo aver convertito i segnali in codice binario, a sua volta li invia via Internet ad un altro computer. Questo, a sua volta, li traduce in impulsi luminosi e li invia al caschetto della persona ricevente. Complicato, ma solo a parole.
«Volevamo vedere se era possibile comunicare direttamente tra due persone leggendo le attività cerebrali della prima e poi trasmettendole a un’altra a grandissima distanza tramite i sistemi di comunicazioni esistenti», spiega Alvaro PascualLeone, neurologo della facoltà di medicina della bostoniana università di Harvard, co-autore della ricerca. Allo studio hanno preso parte anche fisici e neurologi dell’università di Barcellona, dell’azienda di robotica e neuroscienze spagnola Starlab e della società francese Axilium Robotics. Quello del 19 agosto è stato un primo passo dopo una decina di anni di tentativi non proprio di successo. Pascual-Leone è anche fondatore dell’azienda Starlab, produttrice
Primo successo L’esperimento il 19 agosto su quattro volontari: primo successo dopo dieci anni di tentativi
di caschi per elettro-encefalografie senza fili o wi-fi, che ha promosso l’esperimento (per questo c’è chi ha paventato un conflitto di interessi). I volontari sono stati posti davanti ad uno schermo su cui si muoveva una palla e invitati a pensare di alzare una mano quando la palla passava sulla parte superiore dello schermo, informazione tradotta dal computer come «1». E a pensare di tracciare un cerchio con il piede quando si muoveva in basso, gesto tradotto con «0». Una serie di 140 bit sono stati inviati dalla sede indiana a quella di Strasburgo e poi trasmessi al cervello, grazie all’utilizzo di robot di stimolazione magnetica transcranica.
Nel 2013, neurobiologi dell’università Duke della Carolina del Nord (Stati Uniti) erano riusciti a trasmettere informazioni tra due ratti tramite una forma di telepatia. Attualmente è anche in sperimentazione per i malati di Sla un prototipo che collega ordini cerebrali a varie tecnologie utili per il malato.
Sigmund Freud, padre della psichiatria, alla telepatia credeva. Nel 1909, insieme con il suo allievo ungherese Ferenczi, fece una serie di esperimenti su una sensitiva berlinese. Nello stesso tempo svolse esperimenti di telepatia con la figlia Anna. In una lettera del 1911 scriveva a Jung: «In fatto di occultismo sono diventato molto umile dopo la grande lezione degli esperimenti di Ferenczi». Occultismo? Sì, perché all’epoca il termine tedesco okkultismus designava scientificamente quell’insieme di fenomeni chiamati in altre lingue parapsicologia, metapsichica, ricerca psichica, telepatia. Anche la telepatia era okkultismus.