Corriere della Sera

Il gran ritorno di Hamilton Alonso: «Ora gara perfetta» Lewis in pole davanti a Rosberg. Fernando è 7°

Dominio dei motori Mercedes. Il ferrarista: «Ho tirato al limite»

- Flavio Vanetti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MONZA — Sei su sei. Non c’è solo la Mercedes, come team, a dominare nel parco di Monza e a catturare la prima fila con la combinazio­ne 44 (Hamilton, che non centrava la pole da Barcellona, storia di quattro mesi fa) e 6 (Rosberg), ma una famiglia allargata che imbarca anche le due Williams e nell’occasione perfino le due McLaren, escludendo giusto le Force India solo perché nelle monoposto orientali c’è qualcosa di scarso che annacqua la supremazia delle power unit della Stella di Stoccarda, davvero inquietant­e per la concorrenz­a. «Ho tirato al limite e questo era il massimo possibile, mentre adesso il massimo possibile diventa fare una gara perfetta per aiutare la squadra e accumulare punti» dice Fernando Alonso, settimo e primo degli altri con la Ferrari (e di nuovo davanti a Raikkonen, bocciato nel Q2 a causa di un errore), ma con un secondo e tre decimi di scarto che riassume le debolezze — di trazione e di prestazion­e nell’uscita dalle curve — della F14 T.

Il disc jockey non cambia musica una trentina di metri più in là, dove c’è la Energy Station della Red Bull, anche se di «energy» nel motore Renault delle RB10 ce n’è ben poca e questo sia Vettel sia Ricciardo, i soli scalpi eccellenti che Fernando ha potuto colleziona­re in un sabato quaresimal­e, l’hanno afferrato: «Il problema è che siamo poco veloci» è la riflession­e di Daniel, che difficilme­nte potrà ripetere l’impresa di Spa e salire a quattro vittorie nella stagione, pur coltivando sempre la pazza idea di «scippare il titolo a Rosberg o ad Hamilton». Vedendo gli scarti, nella circostanz­a occorre una buona dose di ottimismo. La vera alternativ­a, infatti, pare la Williams. Soprattutt­o quella di Bottas, ringalluzz­ito dalle proiezioni sul passogara e pronto a sfoderare il celebre motto — «Attaccare al massimo» — dell’ex asso dei rally Markku Alen, presente a Monza.

«È sempre così, per me. Ma senza esagerare, senza superare una precisa linea di confine» dice Iceman-2. E poi i conti vanno fatti con l’oste d’argento vestito. Provocati sugli strascichi della polemica di Spa, sia Hamilton sia Rosberg reagiscono con i nervi distesi. I rimbrotti dei boss Mercedes rimbombera­nno nei timpani? «Per nulla» dice Lewis; «il messaggio (guai a scontrarsi, ndr) è lo stesso fin dall’inizio e non è cambiato» aggiunge Nico. Più nello specifico: «Mi sentirò libero di combattere», riprende l’inglese; «Se avrò una chance al secondo giro, stavolta sarò cauto? Vedremo, il team ci ha detto di continuare a lottare», sottolinea il tedesco, che più che alla leadership iridata, e dunque a un Gp di conserva, pensa al suo primo centro nell’autodromo brianzolo, per dare una gioia «ai tanti amici italiani che tifano per me».

La Mercedes è pronta ad azionare la modalità «tritatutto» e questo lo sa bene Alonso («Lewis e Nico non avranno problemi») e lo sa pure la McLaren, anche se la terza fila di Magnussen e Button saluta l’avvento (anzi: il ritorno) della sponsorizz­azione Segafredo. È la prima di una serie di novità in arrivo per il team che nel 2015 sarà motorizzat­o Honda e che, pur avendo pronto il contratto per Vettel (l’accordo con il tedesco c’è su ogni aspetto), spera ancora per un po’ nel sì di Fernando il ferrarista. I polveroni di questi giorni alla Rossa potrebbero aiutare.

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