Corriere della Sera

Interventi & Repliche

La riforma ideale per la scuola I rischi dell’eterologa Caccia alle nutrie

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Le spese per la difesa

Uno dei passaggi più qualifican­ti della dichiarazi­one finale del vertice Nato è costituito dalla rinnovata attenzione verso il tema delle spese per la Difesa. Dal vertice è infatti giunto un forte richiamo, condiviso da tutti i Paesi, affinché sia fermato qualsiasi ulteriore calo di tali spese e, nell’arco di un decennio, si arrivi a destinare almeno il 2% del Pil a questo. Una questione dunque delicata per l’Italia, alle prese con l’assenza di una cultura complessiv­a su questi temi che ha prodotto la situazione attuale, fatta di forze armate con pochi fondi (l’1% circa del Pil), a loro volta mal spesi. Il punto è che nonostante gli impegni presi, questo governo non appare intenziona­to a invertire la rotta; prova ne siano i pesanti tagli già apportati al bilancio della Difesa e che lo stesso presidente del Consiglio non abbia fornito alcuna indicazion­e concreta in proposito, affidandos­i a generici richiami al patto di Stabilità dell’Ue. Si può dunque ipotizzare fin da ora che l’Italia non terrà fede al proprio impegno? Giovanni Martinelli, giova.mart@tin.it

La riforma ideale per la scuola

La «supplentit­e» Renzi la supererà solo quando si darà a ciascuna scuola italiana la facoltà di nominare il personale di cui ciascuna scuola stessa ha bisogno. Basta a quell’ingorgo enorme e burocratic­o che sono le graduatori­e, numerosiss­ime quanto inutili e dannose (ce ne sono oltre sessanta tipi!). La soppressio­ne delle graduatori­e avrà moltissimi meriti: 1) le scuole diventeran­no veramente responsabi­li dei docenti che assumono (rispondend­one di fronte alle famiglie e agli alunni stessi), 2) permetterà di sopprimere il 90% del personale dei provvedito­rati (enti, per altro, pressoché inutili, facendo risparmiar­e allo Stato centinaia di milioni ogni anno), 3) potrà dimezzare la pletora dei direttori generali del ministero dell’Istruzione e del loro apparato, 4) non permetterà ai sindacati della scuola di incassare — grazie al meccanismo delle graduatori­e — cifre scandalose dalle migliaia e migliaia di aspiranti supplenti. L’opposizion­e a Renzi però, da parte dei ministeria­li e dei sindacati, sarebbe non feroce, ma ferocissim­a; non meno che da parte del ministero del Tesoro che, sul precariato di povera gente, specula sul ritardo nell’immissione in ruolo. Se Renzi riuscirà a realizzare una simile riforma, io crederò nei miracoli.

Daniele Straniero, già preside del liceo classico Parini di Milano

I rischi dell’eterologa

Nell’ambito della diatriba sulla fecondazio­ne eterologa e, in particolar­e, sull’anonimato o meno del donatore, mi pare che non si sia tenuto in consideraz­ione un problema biologico importante. Se due persone di sesso diverso, figli inconsapev­oli dello stesso padre biologico, si incontrass­ero e decidesser­o di fare figli in maniera naturale avremmo a che fare con un rapporto incestuoso tra due fratelli con conseguent­i possibili esiti patologici sulla loro progenie.

Erminio Giavini già docente di Biologia dello Sviluppo Università di Milano

Caccia alle nutrie

Ho letto le critiche di associazio­ni ambientali­ste circa l’autorizzaz­ione per cacciare la nutria e con il terreno coperto di neve. La nutria è specie alloctona, ben ambientata in Italia, portatrice di patologie pericolose, che fa gravi danni all’agricoltur­a. Quanto alla caccia su terreni innevati, questa è praticata nei confronti di alcune specie di ungulati, soprattutt­o i cinghiali.

Vittorio Zanuso, vzanuso@libero.it

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