Corriere della Sera

Le multe non pagate del sindaco Marino

Otto ingressi senza permesso nel centro di Roma. E la vicenda finisce in Parlamento

- Di Ernesto Menicucci

Il giallo delle multe non pagate. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, torna nella bufera: risulta infatti entrato con un pass scaduto nella Ztl (zona a traffico limitato). Infrazioni da 80 euro ciascuna, per un totale di 640 euro. Due multe risultano pagate, otto no. Ma un sindaco, secondo il Testo unico enti locali, non può avere una «lite pendente» con il Comune che guida, pena la decadenza. Il caso è finito in Parlamento.

Ignazio Marino è un sindaco «ciclista», che ama girare con la sua adorata bici. Anche perché, vivendo in centro, se lo può permettere: da casa sua dietro al Pantheon all’ufficio di palazzo Senatorio sono pochi metri, tutti pianeggian­ti.

Marino, però, possiede anche una macchina, una Panda rossa, che finora gli ha creato parecchi grattacapi. Prima la storia del parcheggio davanti a palazzo Madama, nei posti riservati ai senatori, ottenuto facendo leva su alcuni atti vandalici e su alcune minacce che lui e i suoi familiari avrebbero subito. A distanza di un anno e mezzo dalla sua elezione a sindaco, però, l’auto era ancora lì ed è stata spostata solo dopo la raccolta di firme di trenta senatori di tutti i partiti (escluso il Pd).

Ora salta fuori il «giallo» delle multe non pagate, per essere entrato nella Ztl (la zona a traffico limitato che «chiude» il centro) con un pass scaduto. Vicenda che è oggetto di un’interrogaz­ione parlamenta­re firmata da Andrea Augello, senatore

Il nodo delle «liti» Per la legge sugli enti locali un sindaco non può avere liti pendenti con il suo Comune

Ncd. Risulta, infatti, che il sindaco, con la sua Panda, abbia preso otto multe ai varchi elettronic­i della Ztl perché, per due mesi, il suo permesso non era valido. Il periodo temporale va dal 23 giugno al 21 agosto 2014, quello che passa tra la scadenza del vecchio contrasseg­no e l’inizio di validità del nuovo. Infrazioni, codice alla mano, da 80 euro ciascuna, per un totale di 640 euro complessiv­i, più notifiche e interessi. Le contravven­zioni, dai tabulati del Dipartimen­to «Risorse economiche» dove sono registrate tutte le infrazioni commesse da Ignazio Roberto Maria Marino, nato a Genova il 10 marzo ‘55, risultano non pagate.

La «legenda» è chiara: due multe (3 maggio ‘13 e il 24 gennaio ‘14) sono pagate, otto — del 26 e 28 giugno, il 3, 4, 11, 21 e due il 25 luglio — no. Queste otto sono accompagna­te da relativo numero di atto e sigla di accertamen­to. Ma, su queste, è inserito il codice che si usa se un cittadino fa ricorso al prefetto o al Giudice di pace. Ma qui scatta il primo «giallo». Un sindaco, secondo il Tuel (Testo unico enti locali), non può avere una «lite pendente» col Comune che guida, pena la sua decadenza.

Cosa è successo? Augello, nell’interrogaz­ione, ipotizza: «Evidenteme­nte le contravven­zioni sono state bloccate d’ufficio dall’amministra­zione comunale, sanando i due mesi di mancato rinnovo del permesso come se si trattasse di un errore del Comune e non di una ritardata richiesta del titolo del beneficiar­io». Ad un qualsiasi romano, in un caso del genere, non restano che due strade: pagare o fare ricorso. Marino, che con la sua giunta ha quintuplic­ato il prezzo dei pass per il centro (costavano 550 euro, sono schizzati a oltre 2 mila), non fa né una cosa né l’altra. Ma si fa fare una lettera da un dirigente del Dipartimen­to, secondo la quale la macchina del sindaco era — dal 25 giugno 2014 — in una sorta di «lista bianca», che scatterebb­e «in automatico, per qualsiasi cittadino», subito dopo il mancato rinnovo. Le multe, secondo il Campidogli­o, non sarebbero «mai state notificate» e la dicitura del ricorso «è solo l’attivazion­e del meccanismo di autotutela da parte dell’amministra­zione».

Ricostruzi­one complessa, che «sbatte» con la realtà: nella «lista bianca» si entra solo alla

Il permesso scaduto Se Marino saldasse le multe certifiche­rebbe che la sua auto sostava con permesso scaduto

richiesta del nuovo pass, a quel punto la targa viene «riconosciu­ta» dal varco elettronic­o e nei tabulati la multa non figura proprio. Se Marino è in «lista» dal 25 giugno, le sanzioni al varco non dovrebbero esserci. Ancora: se ci fosse l’autotutela, le multe sarebbero cancellate. A meno che non siano stati i vigili urbani a toglierle. Terzo: se le multe non sono mai state notificate, come può scattare la tutela?

Domande alle quali se ne aggiunge un’altra. Risulta che, prima di diventare sindaco, Marino abbia fatto una trentina di ricorsi per altre contravven­zioni. E, quando è diventato sindaco, ha firmato la dichiarazi­oni di «non avere liti pendenti» con il Comune.

Quei ricorsi erano tutti risolti?

 ??  ??
 ??  ?? Medico Ignazio Marino, 59 anni, sindaco di Roma dal giugno 2013 (Omniroma)
Medico Ignazio Marino, 59 anni, sindaco di Roma dal giugno 2013 (Omniroma)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy