Alitalia chiama Montezemolo
L’ex numero uno della Ferrari designato presidente dai soci, Hogan (Etihad) sarà vice Atteso per il 17 novembre il verdetto dell’Antitrust europeo sul progetto di integrazione
I vertici della vecchia Alitalia puntano per il futuro su Luca Cordero di Montezemolo come presidente e su James Hogan, che guida Etihad, per la poltrona di vice presidente. L’individuazione dell’ex numero uno di Ferrari, avvenuta in un consiglio di amministrazione presieduto mercoledì da Roberto Colaninno, è una mossa destinata a mandare un segnale forte all’Europa per sottolineare, spiegano gli insider, il peso rilevante che continueranno a recitare i soci italiani nella futura governance. E proprio da Bruxelles l’Antitrust dovrebbe pronunciarsi sul matrimonio con l’azienda degli Emirati Arabi Uniti: il verdetto è atteso per il 17 novembre. Sarà comunque il cda della new company, che verrà a sua volta nominato entro fine anno a scegliere, in modo ufficiale, chi sarà al timone della futura Alitalia.
È comunque innegabile che dalle ceneri di Cai stia lentamente delineandosi l’ossatura della nuova compagnia: due mesi fa, infatti, era stato indicato Silvano Cassano come amministratore delegato designato. Ora è la volta della presidenza, anche se fonti vicine a Montezemolo fanno capire che, pur lusingato dal consenso che si è coagulato attorno al suo nome, non ha ancora preso una decisione definitiva. Comunque sono molti i commenti positivi. Questa scelta «conferma come l’alleanza Alitalia-Etihad sia forte» e con «un forte controllo italiano, rispettando le norme Ue», fa notare il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ribadendo di essere «certo che Bruxelles darà il via libera». Montezemolo è un’ «ottima scelta» anche per il segretario della Uil Luigi Angeletti, mentre la leader della Cgil Susanna Camusso ironizza: «Mi sembra un esempio di posto fisso. non aveva il problema dell’anticipo del Tfr». E il presidente dell’Enac, Vito Riggio, augura a Montezemolo di «realizzare l’ambizioso piano di rilancio che cerchiamo da anni».
Il consiglio di amministrazione di Cai ha anche richiesto il versamento del prestito ponte da 80 milioni, ad anticipo dell’aumento di capitale da 300 milioni varato ad agosto. A sborsare i soldi necessari a dare ossigeno alla compagnia, in attesa del closing, saranno i maggiori soci: Intesa, Unicredit, Poste, Immsi, Atlantia, Pirelli e Gavio. La prossima assemblea di Alitalia (il 20 novembre in prima convocazione e il 26 in seconda) ratificherà gli accordi con Etihad. Ora si apre una fase fitta di operazioni per fare in modo che la nuova Alitalia possa decollare il 1° gennaio 2015: dopo il via libera dell’Antitrust Ue, avverrà il conferimento delle attività di Alitalia Cai nella new company. Nel frattempo verrà fatto un aumento di capitale riservato al socio di Abu Dhabi che acquisterà il 49% della nuova Alitalia.
Intanto 40 ex piloti Alitalia stanno per iniziare la loro avventura in Etihad che li ha reclutati nell’ambito di una campagna internazionale avviata da mesi per assumere in 5 anni 500-600 capitani e primi ufficiali «per tenere il passo con la rapida espansione della nostra flotta e del nostro network di rotte globali», ricorda Hogan. I nuovi assunti entreranno in servizio tra fine anno e inizio 2015 con un contratto triennale. I primi due ad essere accolti in Etihad questa settimana, il capitano Francesco De Liddo e il primo ufficiale Paolo Sala, parteciperanno a un corso di formazione di tre mesi per trasformare la loro licenza di volo con Airbus A330 e A320 con quella idonea per i Boeing 777.