Le parole di Francesco d’Assisi alla conquista di New York
Opere rare o addirittura uniche, di norma inaccessibili al pubblico e in gran parte provenienti dal Fondo Antico della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi: documenti, immagini (le icone che raffigurano il Santo sugli antichi testi del XIII e XIV secolo) e ovviamente parole. A partire da quel Manoscritto 388 che oltre a contenere il testo della Regola Prima dell’Ordine dei Francescani (1223), raccoglie anche la copia più antica del Cantico delle Creature, originale stesura dettata dal Santo a un confratello e opera princeps della letteratura italiana in volgare.
Diciannove in tutto le meraviglie che dal 17 novembre al 14 gennaio approderanno per la prima volta nella sede dell’Onu a New York nell’ambito della mostra Frate Francesco (titolo in inglese Friar Francis: traces, words, images), presentata ieri a Roma nella sede dell’Associazione stampa estera in attesa di un’ulteriore preview, il 13 novembre, presso il Consolato italiano della Grande Mela.
A illustrare l’iniziativa, tra gli altri, l’ambasciatore Usa presso la Santa Sede, Ken Hackett, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Convento di Assisi, e il medievista Franco Cardini. «Ogni anno — è stato spiegato — la basilica di San Francesco viene visitata da sei milioni di turisti, di cui il 40 per cento americani, e questo fa capire l’enorme attenzione verso la spiritualità francescana, divenuta oltretutto nuovo punto di riferimento, e modello, grazie a papa Francesco che attualizza il messaggio del Santo di Assisi».
Tre le sezioni in cui sarà suddivisa la mostra, ospitata, oltre che nel Palazzo di Vetro sull’East River (fino al 28 novembre), nella Brooklyn Borough Hall ( dal 2 dicembre a fine esposizione). Tre sezioni che corrispondono ai tre temi del sottotitolo: tracce, parole, immagini. Nella prima, oltre alla miscellanea contenuta nel Manoscritto 338, vero cuore della mostra, sono esposte alcune bolle papali tra cui una del 1220 che testimonia per la prima volta il nome di Francesco in un documento ufficiale. Nella seconda sezione sono invece esposte le più antiche biografie del poverello, tra cui rarissimi codici: un frammento della Vita beati Francisci di Tommaso da Celano (l’opera più antica dedicata a Francesco), il Memoriale in desiderio animae o Vita Seconda del 1247 e i Fioretti di San Francesco, raccolta agiografica in volgare il cui ruolo fu quello di rendere accessibili i precetti del francescanesimo.
Di grande impatto, anche visivo, le immagini delle splendide miniature che ornano bibbie e messali del Due e Trecento, raccolte nella terza sezione. L’Antiphonarium o Cantorino 2, il Breviarum francescano e la Bibbia di Giovanni da Parma tramandano le effigi di Francesco così come raccontate dagli affreschi della Basilica Inferiore di Assisi o dalle attestazioni degli agiografi. Evento legato alla mostra (curata da Associazione Antique, Sacro Convento di Assisi e Italian Academy Fondation) il convegno del 17 novembre presso Casa Italiana ZerilliMarimò, sede del Dipartimento di italianistica della New York University.