L’Università del Salento: quel concorso
Mi riferisco all’articolo di Gian Antonio Stella che faceva riferimento ai recenti bandi di concorso dell’Università del Salento per il reclutamento di 16 professori di Seconda fascia ( Corriere, 27 ottobre). La nostra università figura al 263° posto nella classifica del «The» (Times Higher Education) ,richiamata da Stella, e ha scalato 70 posizioni rispetto al 2013, classificandosi, insieme a Trento, al 5° posto tra gli atenei italiani e al primo tra quelli centromeridionali. Per l’indicatore sulla qualità della didattica, l’Università del Salento è la prima, tra le università italiane riportate nella classifica The, e seconda solo alla Scuola Normale di Pisa. L’Ateneo è stato tra i pochi che hanno riservato un punteggio specifico, aggiuntivo e premiante, alle esperienze didattiche all’estero. Infatti, generalmente è previsto un unico criterio di valutazione fortemente orientato su parametri nazionali. Il peso attribuito nel bando all’attività di ricerca rende evidente che uno studioso di grande rilievo internazionale, quale quello indicato nell’articolo, che avesse conseguito l’abilitazione alla seconda fascia e presentato domanda, avrebbe vinto la procedura selettiva. Circa l’attività didattica svolta in Italia concordo con Stella: i nostri docenti, pur tra tante difficoltà,