Corriere della Sera

Alonso: «Questa è stata la mia miglior stagione»

Ironia sulla Ferrari: «Campionato difficile»

- DAL NOSTRO INVIATO Flavio Vanetti

Aspettando Godot, o più probabilme­nte la McLaren, Fernando Alonso non ha ancora annunci da fare. Quelli oggi li lascia alla Sauber, che ha ufficializ­zato l’ingaggio del brasiliano Felipe Nasr, test driver della Williams. Allo storico team, la scuderia elvetica ha pure soffiato la sponsorizz­azione di una banca brasiliana. La notizia forse è un segnale: non è escluso lo zampino di Bernie Ecclestone, deciso a salvare i team in difficoltà (ma prima di tutto il suo giochino) nel momento in cui queste scuderie tentano di imbastire una proposta condivisa sui budget per replicare alla bacchettat­a delle squadre maggiori: più fatti e meno lamentele.

D’altra parte se perfino la Sauber dirotta su due piloti paganti (il secondo sarà Ericsson), rischiando la grana legale con Sutil sotto contratto anche per il 2015, la crisi della F1 è di un’evidenza innegabile. Ma torniamo ad Alonso. Qualcosa da dire, sorvolando sul suo futuro, in ogni caso ce l’ha. Ad esempio, precisa di non aver incassato aut-aut da Eric Boullier, d.s. della probabile nuova/ vecchia scuderia, la McLaren appunto: «Non ho ricevuto alcuna deadline rispetto a eventuali accordi». Boullier, che era stato intervista­to dalla «Bild», dal canto suo ha sostenuto la solita tesi dei giornalist­i «lost in translatio­n».

Vabbé, tanto il teatrino dell’assurdo è all’epilogo: questioni di giorni, poi sul segreto peggio conservato della F1 sarà fatta luce e si potranno finalmente accantonar­e fantasie e ipocrisie. Ne circolano a volontà

In uscita Fernando Alonso, 33 anni, agli ultimi Gp in rosso (Epa) e lo spagnolo lo sa: «Hanno detto che compero la Marussia per un dollaro, oppure che sto trattando con Gerard Lopez della Lotus. Quest’ultima cosa è vera, ma non c’entra la F1; c’entra il ciclismo».

Ah, ecco: a tutti era venuto un colpo. D’altra parte Fernando, oltre a essere bravo nel surplace delle ammissioni, è uno che non delude mai una conferenza stampa. Crudo nei concetti («La pioggia? Non basta qualche goccia d’acqua a cambiare lo scenario, se fin qui hai strappato appena due podi»), diretto («Come si gestisce un anno e più senza successi? Pensando che c’è chi è messo peggio»), oppure spiritoso («È stato un campionato difficile — sottinteso: per la Ferrari —. Volevamo interrompe­re l’egemonia della Red Bull e in fondo ci siamo riusciti; ma altri hanno dominato e quindi non è cambiato nulla»), Alonso gioca la carta ad effetto: «Questa è stata la mia miglior stagione».

È una stoccata alla Rossa, che non gli ha fornito una monoposto adeguata? Be’, fate voi… Ma per levarsi i sassi dalle scarpe ci saranno tempo e modo (civile, speriamo). Nell’attesa, Fernando trova spazio per un bilancio del 2014 — il momento migliore è il podio dell’Ungheria; il peggiore è a Suzuka, con il ritiro dopo tre giri ma soprattutt­o con il terribile incidente di Jules Bianchi — e per ammorbidir­e il commiato in arrivo. Posto che sceglierà il meglio per se stesso e per la Ferrari, può essere l’addio al Cavallino la soluzione ideale? « Se avvertirò che la squadra avrà bisogno di nuove motivazion­i e di lavorare con meno pressione, lo comprender­ò». Interpreti­amo: se sono io il problema, mi faccio da parte.

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