Sacra e mondana Sorpresa via Giulia
Per i romani è già un luogo del cuore, per i turisti ora è una tranquilla deviazione dalla più affollata Campo de’Fiori: le nuove insegne hanno trasformato via Giulia in un chilometro di sampietrini molto battuto. Lo scorso Natale, in un palazzo del 1600 che ospitava un monastero maschile, si è inaugurato l’hotel D.O.M. (acronimo di Deo Optimo Maximo): 24 stanze e suite con un mix insolito di sacralità e mondanità , tra soffitti a cassettone, antiche lapidi di marmo del 1500 e serigrafie originali di Andy Warhol( www.domhotelroma.
com). Già frequentato da personaggi della moda e dell’arte, ora si presenta a tutti con il «Deer Club» (nella
foto), il primo club internazionale di Roma aperto dall’aperitivo al dopocena, dove bere, ascoltare musica e assaggiare i «kitchen bites», piccoli piatti. Per cene più intime e rituali c’è il ristorante privé solo su prenotazione, ma vale la pena salire fino al terzo piano per il drink finale sulla terrazza. Pochi passi più avanti, al numero 62, l’Hotel Indigo St. George è stato recentemente ristrutturato: ognuna delle 64 camere è personalizzata con un tocco di «romanità», come la gigantografia di una vecchia Fiat Cinquecento targata Roma dietro la spalliera del letto (www.hotelindigo.com/romes
tgeorge). Per gli amanti dei tipici «coppi», c’è anche la suite con terrazzino sui tetti, mentre per rigenerarsi dopo una giornata tra le botteghe d’arte e i tanti monumenti di via Giulia c’è la spa con piscina. Nei dintorni ci sono la Chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, Piazza Navona, Piazza Farnese, Trastevere, il Ghetto e San Pietro. Quasi davanti alla Fontana del Mascherone, uno dei simboli di via Giulia, c’è Maison Giulia, boutique hotel che si è ispirato proprio alla fontana per il logo (stanze da 54 euro). L’antica via papalina fa tendenza anche a tavola: il nuovo punto di riferimento mondano è Assunta Madre, il ristorante con pesce crudo di Terracina che eccelle per gli antipastini interminabili e che ora ha raddoppiato nel quartiere londinese di Mayfair. Vale la pena prenotare in anticipo il tavolo: evitate con cura quelli vicini alle uscite. Per i più tradizionali, in fondo alla via, nella romantica piazza De Ricci, resiste (con gloria) il pesce di Pierluigi, mentre gli etnici prenotano da Thien Kim, vietnamita a gestione familiare.