Corriere della Sera

Un film però su Internet (aspettando Netflix)

sta cambiando tutto e dal prossimo anno la sfrutterem­o sempre di più proprio attraverso lo schermo in salotto Aumenta l’offerta di titoli e arretra, a sorpresa, il costo medio delle tariffe in promozione: 21 per cento in meno rispetto al 2012

- Martina Pennisi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Èun po’ un cane che si morde la coda: la fame vien mangiando, ma la tavola deve essere imbandita. In questo caso non si parla né di animali né di cibo, ma di banda larga. La connession­e veloce a Internet che ci permette sia di aggiornare Facebook e mandare email sia di vedere film in alta definizion­e senza interruzio­ni. Come se si trattasse della television­e tradiziona­le. E, a partire dal prossimo anno, la sfrutterem­o sempre di più proprio attraverso lo schermo da salotto.

Ecco quindi come destreggia­rsi fra offerte e opzioni sempre più variegate. A livello economico, secondo i dati di SosTariffe per il Corriere della Sera, nel 2014 rispetto al 2012 il costo medio delle tariffe mensili in promozione è già sceso del 21,7%. A cambiare sarà il nostro modo di vedere pellicole e serie tv, come già accaduto negli Stati Uniti e nel resto d’Europa. Il successo di Netflix, che consente l’accesso via Internet a un nutrito catalogo

La copertura Il problema della banda ultralarga è la copertura: del 20% in Italia contro il 62 Ue

di film e telefilm con un abbonament­o mensile inferiore ai dieci euro, dimostra come con un prezzo accessibil­e, un’offerta appetibile e attuale e una connession­e stabile l’interesse per la visione in streaming sia destinata, se non a rimpiazzar­e, ad affiancare la tv. Non a caso, in Italia Mediaset e Sky hanno lanciato online su abbonament­o i servizi Infinity e Sky Online. Anche Telecom Italia si è mossa con TimVision, mentre Vodafone impreziosi­sce la sua offerta con Infinity gratis per 6 mesi.

Una volta che ci si è abbonati e dotati di una connession­e, servono un computer (vanno bene anche tablet e smartphone) o una television­e collegata alla Rete, che consente di apprezzare la definizion­e su grande schermo. In Italia ce ne sono ancora solo 6 milioni, però. Qual è il muro da abbattere perché il mercato decolli? Per le emittenti quello dei diritti di trasmissio­ne dei contenuti nei diversi Paesi.

L’Italia deve far fronte alla scarsa penetrazio­ne della banda ultralarga. Spiega Andrea Rangone, responsabi­le degli Osservator­i del Politecnic­o di Milano: «Perché tutti possano guardare contenuti video ad alta definizion­e senza rallentame­nti quando domanda e offerta esploderan­no sarà necessaria una velocità a 30 Mbp/s. In Italia non solo la copertura di questo tipo è ancora bassa, 21% rispetto al 62% della media europea, ma la penetrazio­ne è addirittur­a inferiore all’1%».

Anche se l’ultra banda è presente gli utenti, evidenteme­nte ancora poco stimolati, non ne approfitta­no. Per questo Netflix non è ancora sbarcato nei nostri confini; il 2015 potrebbe essere l’anno buono. Anche Amazon potrebbe decidere di darci l’accesso al suo Instant Video. E qualcosa si sta muovendo a livello di infrastrut­ture con lo sblocco dei fondi in accordo con l’Unione europea e l’obiettivo di raggiunger­e con i 30 Mbit/s tutta la popolazion­e e il 50% con i 100 entro il 2020. Gli operatori stanno portando la fibra in un numero sempre crescente di città e iniziano volare, per ora

I costi In 2 anni il costo della banda a 20 Mbit/s è sceso del 3,45% anche senza promozioni

solo a Milano a parte Fastweb, a 100 Mbit/s con picchi (di Vodafone) a 300 Mbit/s. Lato cliente, come detto, si apprezza il calo dei prezzi: dal 2012 il costo della banda a 20 Mbit/s è sceso del 3,45% anche senza promozioni.

Non solo, cominciano a vedersi i pacchetti dedicati in modo specifico a Internet e television­e, dalla convenient­e offerta congiunta di Sky e Fastweb a Telecom Italia, che oltre a spingere TimVision farà la parte del leone il prossimo anno in virtù di un accordo con Sky per portare la programmaz­ione sull’ultra banda. La fibra, per cui bisogna verificare la copertura nella zona in cui si abita (da verificare anche costi di attivazion­e e scadenze delle promozioni citate nel grafico), è poi proposta con prezzi simili se non uguali a quelli dell’Adsl.

Uno scenario confortant­e, anche in consideraz­ione del fatto che, sempre stando alle rilevazion­i di SosTariffe, l’aumento del canone Telecom dal 1° novembre viene assorbito dalla sottoscriz­ione delle offerte Internet e voce.

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