Corriere della Sera

Governo «impegnato» a tagliare gli F35

La Camera approva con la legge di Stabilità un ordine del giorno di Sel per dimezzare le spese militari Al Senato i nodi della tassa unica sulla casa e del prelievo sui fondi previdenzi­ali. Arriva la fiducia sul Jobs act

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Il Pd esulta con Francesca Bonomo, che con il suo ordine del giorno ha strappato l’impegno del governo a «ripristina­re i fondi sul servizio civile». Ncd con Barbara Saltamarti­ni, per la promessa di correggere il tiro sulle tasse e sui contributi per le partite Iva. Forza Italia con Nuccio Altieri, che ha piazzato la sua proposta di prolungare l’esenzione Imu per gli immobili invenduti a carico dei costruttor­i. Dopo le tre fiducie di sabato sera, ieri il disegno di legge di Stabilità ha superato lo scoglio del voto finale, con 324 sì, e passa al Senato. Nel pomeriggio approvato anche il disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato, che viaggia in parallelo: i voti favorevoli sono stati 309. miliardi Il plafond presso la Cdp per finanziare le imprese

Come sempre, prima dell’ok, è stata la volta degli ordini del giorno. Non delle vere e proprie modifiche del testo che avrebbero la forza della legge. Ma dei semplici impegni politici che il governo prende davanti al Parlamento, di solito vaghi, quasi sempre lasciati cadere nel vuoto. Ieri a Montecitor­io ne erano stati presentati 306, una cinquantin­a quelli accolti dal governo. Alcuni anche importanti, come quello che propone di estendere gli sgravi fiscali del cosiddetto ecobonus agli interventi per la rimozione dell’amianto, o quello di Sel che chiede al governo di rispettare l’impegno, già indicato dal Parlamento, a dimezzare la spesa per gli F35, gli aerei da guerra di fabbricazi­one americana. Un’eccezione, in realtà. Perché come osserva il deputato di Scelta civica Gianfranco Librandi, quella degli ordini del giorno è stata una «gara a chiedere soldi» e «dalle forze politiche non sono arrivate proposte per aumentare i risparmi o ridurre gli sprechi».

Calato il sipario sugli ordini del giorno, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan si concentra sulla sostanza del provvedime­nto: «Sono convinto — dice — che consentirà all’Italia di avviare quell’inversione di tendenza, in termini di crescita economica e occupazion­ale, attesa da anni e di affrontare il 2015 con una fiducia accresciut­a». Poi dice di apprezzare le modifiche, quelle vere, arrivate la settimana scorsa alla Camera: «Gli emendament­i approvati hanno rafforzato gli aspetti della manovra legati alle politiche per la famiglia e alle persone più disagiate, al reperiment­o delle risorse per i lavoratori svantaggia­ti, al sostegno delle imprese italiane, alla ricerca e alla cultura». Non è ancora finita, però. Ancora in bilico la local tax, che dovrebbe fondere in una sola tassa la Tasi, la tassa sui servizi locali che riguarda tutti gli immobili, con l’Imu, che riguarda invece solo le abitazioni diverse da quella principale. Difficile che vengano accorpati subito anche altri tributi locali, che riguardano il commercio, come quello sulla pubblicità o sull’occupazion­e di suolo pubblico che nel tempo saranno comunque assorbiti dalla Tasi. Il governo non ha ancora deciso se presentare in Senato un emendament­o alla Legge di Stabilità o rinviare la pratica a un altro provvedime­nto.

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