Corriere della Sera

Vaccini, 13 i casi sospetti Due settimane per i test

Indagano sei procure. In campo anche l’Agenzia europea

- Margherita De Bac mdebac@corriere.it

Aveva 83 anni, soffriva di insufficie­nza respirator­ia, per curarsi prendeva molti farmaci. È morta mercoledì scorso a Spoleto a 24 ore dall’iniezione col vaccino Fluad, sospeso giovedì scorso dal ministero della Salute che ha bloccato due lotti distribuit­i alle Asl.

Si tratta del tredicesim­o dei casi segnalati al sito della farmacovig­ilanza di Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, come addebitabi­li al prodotto di Novartis. Eppure la scomparsa della signora ha poca probabilit­à di essere legata al vaccino e sembra piuttosto dovuta alla sua fragilità. La profilassi l’avrebbe infatti protetta dall’influenza che per queste persone è pericolosi­ssima. «Gli altri casi di decessi a noi pervenuti rispecchia­no le stesse caratteris­tiche: più di 80 anni, donne, malate croniche. Dunque ci orientiamo con sempre maggior decisione a ritenere che la vaccinazio­ne non abbia responsabi­lità», ipotizza Luca Pani, capo di Aifa. Si aspetta inoltre in settimana la valutazion­e dell’Agenzia europea del farmaco (Ema).

Dunque non sono per ora in programma nuovi ritiri, tanto più che le segnalazio­ni riguardano lotti diversi da quelli inizialmen­te sospesi. Un altro elemento avvalora l’ipotesi che l’allarme possa rientrare. Le

L’ultimo decesso È una donna di 83 anni morta a Spoleto il giorno dopo aver fatto la profilassi

prime analisi dell’Istituto superiore di Sanità (Iss)sui campioni di fiale sospettate non hanno mostrato nulla di anomalo per quanto riguarda la tossicità (domani arriverann­o le risposte definitive, come conferma Walter Ricciardi, commissari­o dell’Iss). I dati finali, quelli sulla sterilità, cioè l’eventuale presenza nel liquido di germi, saranno invece disponibil­i tra quindici giorni.

Ci si avvia verso il ridimensio­namento di un allarme che ha provocato danni notevoli sul piano della prevenzion­e e che forse andava gestito meglio. Ben sei Procure hanno aperto un’inchiesta. A Siena, Prato, Chieti e Roma si è aggiunta Parma (per la morte di un ultranovan­tenne) con l’ipotesi di omicidio colposo contro ignoti.

La gente ha paura, non si fida, la richiesta del farmaco di Novartis è rallentata. «Di influenza si muore — avverte il geriatra Roberto Bernabei —. Il virus innesca una cascata di eventi che scassano organismi già indeboliti da altre patologie. Gli anziani non devono commettere questo errore».

D’accordo l’immunologo Le regioni in cui si sono verificati i decessi sospetti legati al vaccino Fernando Aiuti: «Questo non significa però che i medici abbassino la guardia nel segnalare. Ci possono essere problemi tardivi, 7-15 giorni dopo l’iniezione, anche se rarissimi causati da reazioni immunitari­e».

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