LA MOLDOVA ALLE URNE IN BILICO FRA EUROPA E RUSSIA
Un referendum per scegliere fra l’Europa e la Russia: è questo il senso delle elezioni che si sono svolte ieri in Moldova, la piccola nazione ex sovietica di 3 milioni e mezzo di abitanti incastonata fra la Romania e l’Ucraina. Al pari di quest’ultima, la Moldova aveva firmato quest’estate l’accordo di associazione con l’Unione Europea: e allo stesso modo la decisione aveva scatenato le ire di Mosca.
Il Cremlino aveva reagito imponendo un embargo alle importazioni agricole, inclusi carne, vino, frutta e verdura: un colpo durissimo per il Paese più povero d’Europa, la cui economia si regge sui prodotti della terra. E come è accaduto con i russofoni dell’Ucraina orientale, Mosca ha ricominciato a fomentare il secessionismo della Transnistria, la regione che è di fatto staccata dalla Moldova dall’epoca della guerra civile del 1992 e dove ancora stazionano 1.500 soldati agli ordini del Cremlino.
Il primo ministro moldavo, Iurie Leanca, a capo del partito liberaldemocratico, si è posto come obiettivo l’ingresso nella Ue nel 2020. Ma il principale gruppo di opposizione, il partito comunista ( che tuttora inalbera la bandiera rossa con falce e martello), sostiene che l’Unione euroasiatica sponsorizzata dalla Russia offrirebbe maggiori benefici. A loro volta i comunisti sono stati scavalcati da gruppi filorussi più radicali, che hanno definito «criminale» l’accordo con la Ue.
Con l’avvicinarsi delle elezioni le autorità hanno oscurato le trasmissioni delle tv di Stato russe, accusandole di propaganda. E a pochi giorni dal voto il partito filorusso Patria è stato escluso dalla competizione per aver ricevuto finanziamenti illeciti da Mosca: il suo leader è scappato in Russia temendo di essere arrestato.
Come l’Ucraina, anche la Moldova, pur essendo di stirpe e lingua romene, è attraversata da una frattura: secondo un recente sondaggio il 39% sarebbe a favore dell’integrazione europea mentre il 43% preferirebbe l’unione con la Russia. Ma una cosa è certa: ai moldavi deve essere garantito il diritto di scegliere liberamente il proprio destino. Senza interferenze dall’esterno.