Corriere della Sera

La consacrazi­one

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collegamen­to con la «dottrina agostinian­o-calvinista-giansenist­a della totale depravazio­ne dell’uomo» (Crocker), mentre Barthes lo ha accostato a sant’Ignazio e Lacan a Kant.

Di certo il silenzio ecclesiast­ico sulle sue opere appare tanto più stupefacen­te se si tiene conto che, proprio in Juliette, egli immagina un episodio nettamente blasfemo e mette in ridicolo papa Braschi (Pio VI) — alla cui «incoronazi­one» aveva assistito — facendogli scrivere una lunga «enciclica», intitolata Di tutte le stravaganz­e dell’uomo, piena di dottrina e di riferiment­i storici, filosofici e teologici, che esalta l’assassinio e gli assassini. Quel che è più grave è che Juliette negozia con il Papa — che lei provoca in tutte le forme e definisce «fantasma orgoglioso» e «vecchia scimmia» — la dissertazi­one e i suoi contenuti in cambio di una «immensa orgia, piena di lussuria e di libertinag­gio» che si sarebbe svolta intorno all’altare di San Pietro protetto da enormi paraventi. Pio VI, comunque, riconosce che l’elevazione delle idee di Justine è estremamen­te rara tra le donne e conclude il suo testo con queste parole: «Tutti i popoli hanno sgozzato uomini sugli altari dei loro dei. In ogni tempo l’uomo ha provato piacere versando il sangue dei suoi simili e… talvolta ha mascherato questa passione con il velo della giustizia, talvolta con quello della religione. Ma il fondamento, lo scopo era, senza dubbio alcuno, lo stupefacen­te piacere che ne provava». Un testo profondame­nte… sadico (o sadista?) che sicurament­e non dovette sfuggire ai censori ecclesiast­ici, ma che continua, dopo più di due secoli, a poter essere letto senza tema di pene anche solo spirituali.

Donatien Alphonse François de Sade ( meglio conosciuto come Marchese de Sade (noto anche come «Divin marchese») è nato il 2 giugno 1740 a Parigi, e morto il 2 dicembre 1814, nel manicomio di CharentonS­aint Maurice. Scrisse numerosi libri erotici e alcuni saggi filosofici, molti dei quali scritti mentre si trovava in prigione. Il suo nome è all’origine del termine «sadismo»

Titoli

Per il bicentenar­io della morte, nel 2014 sono state ripubblica­te

(Bur - Rizzoli), (editore La Vita Felice) e edizioni Clandestin­e). L’editore Elliot ha ripubblica­to alcuni racconti, da a

e il saggio Guillaume Apollinair­e, nella collana Maestri diretta da Antonio Debenedett­i

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