Corriere della Sera

Italiani e tedeschi

- Piero Cazzani

Leggo sul Corriere che la signora Klotz ha lasciato la politica attiva e la notizia non rivestireb­be alcun interesse se non fosse per il ricordo della politica di separazion­e dell’Alto Adige dall’Italia. Quello che non capisco è come mai, nell’accettazio­ne universale dell’autodeterm­inazione dei popoli, non se ne siano già andati a ricongiung­ersi ai propri fratelli.Capisco che certi patti siano stati sottoscrit­ti e rispettati da noi, ma di fronte alla chiara determinaz­ione di un popolo oppresso, non ci sono patti che tengano. La qual cosa potrebbe valere anche per noi. Se gli italiani facessero un referendum per la secessione dall’Alto Adige, con motivazion­i di non appartenen­za al gruppo linguistic­o, tradiziona­le, sentimenta­le di tale regione alpina e con chiare prove di oppression­e e terrorismo sia da una parte che dall’alta, non vedo come non sia accettabil­e dalla maggioranz­a del popolo. Si otterrebbe­ro così chiari vantaggi d’ambo le parti. I sud tirolesi rientrereb­bero nella casa avita delle popolazion­i germaniche e potrebbero riscrivere le targhe stradali. Inoltre, ciò che sembra più ambito, l’abolizione del bilinguism­o. Noi avremmo indietro i carabinier­i, i giudici, la Guardia di finanza e le tasse che devolviamo a tale Provincia, in eccesso a quanto da loro pagato. Inoltre, recandoci in Tirolo saremmo considerat­i e riveriti come turisti, apportator­i di benessere, pecunia non olet.

Torre d’Isola È possibile, ma occorrerà trovare una soluzione per la città di Bolzano abitata da poco più di centomila persone di cui il 75% di lingua italiana e il 25,5% di lingua tedesca. Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it www.corriere.it sromano@rcs.it Risposte alle 19 di ieri

La domanda di oggi

Il ministro dell’Economia Padoan: il Paese dimostra che è possibile conciliare la stabilità dei conti con le politiche di sostegno alla crescita. Giusto? Chi governa attualment­e nella Striscia di Gaza? Le chiedo anche se in quel Paese il ruolo di Abu Mazen è ancora determinan­te. Caro Cazzani, aza è ancora la roccaforte di Hamas. L’ultimo conflitto con Israele, dall’8 luglio al 26 agosto di quest’anno, e le circa 2.200 vittime dei bombardame­nti israeliani hanno avuto l’effetto di rendere la città, agli occhi dell’opinione pubblica palestines­e, ancora più «martire» di quanto già fosse in passato. Ma potrebbero pregiudica­re l’intesa che Abu Mazen e l’Olp (Organizzaz­ione per la liberazion­e della Palestina) avevano concluso con Hamas in aprile per la creazione di un governo comune.

Il governo esiste, quanto meno sulla carta, è presieduto da un esponente dell’Olp, Rami Hamdallah, e ha prestato giuramento il 2 giugno. Ma Abu Mazen, presidente dell’Autorità palestines­e, ha deplorato i missili lanciati da Hamas contro la popolazion­e civile israeliana e ha dimostrato in tal modo che fra le strategie delle due organizzaz­ioni vi sono ancora importanti differenze. Un breve riepilogo può forse aiutarci a ricostruir­e la natura dei rapporti fra le due anime della società palestines­e.

Quando nacque, all’inizio degli anni 70, Hamas era il braccio palestines­e della Fratellanz­a musulmana e rappresent­ava quindi l’alternanza religiosa al nazionalis­mo laico, con venature marxiste, di Al Fatah, l’organizzaz­ione di Yasser Arafat. Sotto la guida dello sceicco Ahmad Yassin, Hamas si dedicò principalm­ente a iniziative educative e assistenzi­ali. Molti anni dopo,

GEffetti della concorrenz­a

A proposito dell’articolo sul non allineamen­to del prezzo dei carburanti a quello del petrolio, non sono d’accordo sull’incolpare esclusivam­ente le compagnie petrolifer­e e lo Stato per la non concorrenz­a. La concorrenz­a sui prezzi dei carburanti in Italia non esiste perché è popolata dagli italiani. Come è possibile che nel breve tragitto da casa mia al lavoro io trovi distributo­ri con differenze di oltre 10 centesimi a litro e, nonostante ciò, le stazioni di servizio dai prezzi iperbolici lavorano? Come è possibile che ci siano

Pavia nel 2004, Yassin fu vittima di un assassinio mirato dei servizi israeliani, ma in una prima fase la sua organizzaz­ione poté contare sulla benevolenz­a di Israele, a cui piaceva contrastar­e in questo modo l’organizzaz­ione laica di Arafat.

La svolta militare di Hamas risale all’inizio degli anni Ottanta quando ogni soluzione politica della questione palestines­e sembrava sempre più lontana; e la sua popolarità nella società palestines­e crebbe sino alla vittoria nelle elezioni del 2006. Furono elezioni libere, difficilme­nte contestabi­li, ma il loro risultato non piacque né all’Olp, né a Israele, né agli Stati Uniti, né ad altre potenze occidental­i. Accadde così per certi aspetti quello che era accaduto in Algeria alla fine del 1991, quando il governo, dopo i risultati favorevoli al partito islamico nel primo turno delle elezioni politiche, aveva bruscament­e soppresso il secondo turno. Con una aggravante: i Paesi che non vollero riconoscer­e il successo di Hamas, si considerav­ano maestri di regole democratic­he e avrebbero dovuto mettere alla prova la conversion­e alla democrazia dell’organizzaz­ione islamica.

Sono stati necessari otto anni perché le due parti riuscisser­o a ricucire lo strappo e ad accordarsi, nello scorso aprile, su un governo comune. Alla fine di settembre, un mese dopo la fine dell’ultimo conflitto di Gaza, i rappresent­anti di Hamas e Fatah si sono incontrati al Cairo e hanno annunciato di avere raggiunto un accordo per estendere alla Striscia le competenze e responsabi­lità del nuovo governo palestines­e. Ma la storia di questa lunga crisi ci ha insegnato che troppo spesso gli annunci sono soltanto buone intenzioni. due distributo­ri uno a fianco all’altro (per accedervi si sale dallo stesso passo carraio) con oltre 3 centesimi di differenza alla pompa? Però sulla provincial­e in direzione Abbiategra­sso ci sono i tre distributo­ri, probabilme­nte, meno cari di Lombardia: perché? È cambiata la gestione di uno (gestito da extracomun­itari!) che ha abbassato i prezzi e gli altri hanno dovuto adeguarsi. La concorrenz­a ha funzionato ma sullo stesso rettilineo a meno di tre chilometri uno dall’altro, basta aver voglia di leggere. Il fatto reale e causale è che gli italiani si lamentano ma non fanno un minimo sforzo (oltre

Chi sono gli eroi

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