Scandalo mondiale, tocca agli 007
L’Inghilterra muove i servizi segreti per inchiodare Blatter, Russia e Qatar
Francesco Totti, capitano giallorosso, se ne va lasciandosi alle spalle Palacio e Guarin. A destra, Ménez (sopra) e Matri (Ansa, Forte)
Se ne parla già dal giorno della votazione, il 2 dicembre 2010. Di recente poi la polemica è riscoppiata quando la Fifa ha presentato un’inchiesta che scagionava i due Paesi sospettati ma è stata sbugiardata dal procuratore Michael Garcia, che quell’inchiesta ha condotto: secondo Garcia i maneggi ci sono stati eccome, ma la Fifa li avrebbe occultati per salvare i propri piani e portafogli.
Ora questo rapporto dell’intelligence di Sua Maestà aggiungerebbe nuove «prove incendiarie» dell’avvenuto pagamento di megatangenti in ogni forma. Qatar e Russia avrebbero
Presidente Blatter, 78 anni (Ap) stretto un patto di reciproco sostegno attraverso una jointventure per l’estrazione e la gestione comune di un giacimento di gas in Siberia. E tra le tante corruzioni private la più spettacolare — in pieno Ian Fleming — sarebbe quella compiuta dal Cremlino nell’assicurarsi l’appoggio del delegato belga Michel D’Hooghe. Come? Con un prezioso dipinto custodito all’Hermitage.
Scovati i cattivi, resta comunque da capire chi siano i buoni, sempre che in questa storia esistano. «Siamo preoccupati anche per il comportamento del nostro comitato organizzatore», ha commentato non a caso John Whittingdale, presidente della commissione cultura media e sport. Perché attenzione: anche l’Inghilterra (candidata per il 2018) avrebbe stretto un accordo illecito con la Corea per uno scambio di voti. Solo che a lei è andata male.
In un quadro simile non sorprende che ieri Joseph Blatter abbia riso di loro, di noi e di tutti. «Signore e signori, credetemi, nel 2022 si giocherà in Qatar. Chi ci accusa non conosce come funziona il mondo del calcio». Perché, funziona?