Pirlo all’ultimo respiro (di sollievo)
Il Toro gioca un grande derby, pareggia con Peres ma cade sull’assalto finale della Juve
PERES 1
Da dove viene questa Juventus? Che ne è stato dell’altra, quella che ha demolito la Lazio ed è tornata a vincere fuori casa in Champions? Non c’è parentela, non c’è vicinanza. Eppure vince anche questa, una delle più insipide, finora, dell’anno sociale. Vince il derby piovoso di Torino, oltre ogni speranza dei tifosi bianconeri che stanno già abbandonando lo stadio e di quelli granata che sono rimasti a casa, lasciando mezzo vuoto il settore destinato agli ospiti. Non hanno ragione né gli uni né gli altri. Perché la Juventus vince, ma il Torino gioca una grande partita, una prova che, oltre la delusione, potrà tornare utile in prospettiva e Ventura, modi a parte per cui chiederà scusa, fa bene a prendersela con quel tifoso che insulta i giocatori per la sconfitta. La beffa arriva all’ultimo secondo, scaturita da un errore di Benassi che si fa soffiare l’ultimo urrà da Bonucci. La palla arriva a Pirlo che tira da 18/20 metri, accarezzando gambe, sfiorando l’erba, soffiando sul palo. Gol. Il derby è anche questo, la fine non è mai nota, ma questa volta è assolutamente inaspettata, a parte la solita autoflagellazione granata. «Dio non esiste» dice uscendo un anziano tifoso.
Il dio del calcio è sempre capriccioso. Così transit il derby numero 139, degli ultimi anni uno dei migliori del Toro, uno dei peggiori della Juventus che non si attende questo svolgimento aspro. L’assenza di Buffon (dolore alla spalla destra, botta a Malmoe) non diminuisce la forza d’urto di Madama che entra nella partita come un rullo, spingendo il Torino verso la sua porta e ottenendo il gol dopo 15’ con un rigore di Vidal, fischiato per una gomitata di El Kaddouri in barriera. Vidal, che torna al gol dal Palermo, lo deve tirare due volte, a causa di un affollamento proibito in area. Il cileno entra anche nel fantasmagorico pareggio di Bruno Peres, primo gol granata in un derby dal 24 febbraio