Corriere della Sera

«È andata bene e così è ancora più bello»

Pirlo: «Era il tiro della disperazio­ne». Allegri: «Mai dubitato di Andrea»

- Roberto Perrone Filippo Bonsignore

2002. L’esterno brasiliano parte quasi dallo spigolo della sua area, pianta Pogba, distanzia Evra che allarga le braccia quando vede Vidal arrivare a pochi metri da Peres e poi scansarsi, lasciando al brasiliano il modo di scagliare un destro basso-alto in diagonale di straordina­ria potenza e precisione.

Il gol di Peres è come un elettrosho­ck. Nella partita c’è uno scambio di ruoli. Madama non riesce più a raccapezza­rsi, lo zoccolo duro Vidal-Pogba-Tevez in crisi d’identità trascina nel gorgo dell’imperfezio­ne il resto della squadra, il Torino passa da comprimari­o a protagonis­ta, acquista fiducia e metri di campo. La Juventus non riesce più a mettere un uomo davanti alla porta, a parte Vidal alla fine del primo tempo. Prima

A due secondi dalla fine, Andrea Pirlo. E la storia del derby della Mole resta nella tradizione degli ultimi 19 anni. Lo Stadium esplode, i giocatori granata restano a terra, la festa bianconera in campo ricorda quella degli scudetti.

«Era l’ultimo tiro, quello della disperazio­ne ed è andata bene — racconta Pirlo —. È bellissimo vincere un derby in dieci all’ultimo secondo, non mi era mai capitato di segnare a pochi istanti dalla fine. Non abbiamo mai mollato e se succedono cose come stasera meglio ancora».

Con la Roma ci pensò Bonucci, stavolta Pirlo. Allegri sorride: «Andrea è un giocatore di grandissim­a qualità che sta crescendo anche fisicament­e dopo l’infortunio. Nessuno ha mai dubitato sulle sue qualità». La Juve, comunque, è stata a lungo in difficoltà. Brutto gesto Giampiero Ventura ha risposto così alle critiche di un tifoso (Ansa)

«Forse sarebbe stato più giusto il pareggio — ammette il tecnico — ma stavolta ci è stato restituito quello che ci era stato tolto a Genova all’ultimo secondo. La squadra ha giocato un buon primo tempo, con buone geometrie, a parte il gol preso da polli che ci ha causato 7-8 minuti di disorienta­mento. Da quel momento la gara è diventata difficile e nella ripresa abbiamo sofferto sulle ripartenze che abbiamo concesso per la troppa voglia di vincere».

Al Torino non è bastata la magia di Bruno Peres che ha interrotto un digiuno di gol granata ai bianconeri lungo 12 anni. «Quando sono arrivato a

Ventura Persa una gara che sarebbe stato ingiusto pareggiare

metà campo mi sentivo già morto — sorride il brasiliano —. Peccato, in superiorit­à dovevamo vincere». Giampiero Ventura è amareggiat­o: «Fa male perdere così, bastava buttare la palla avanti e la partita sarebbe finita. Ma l’esperienza si fa così, sul campo. Abbiamo perso una gara che avremmo avuto rammarico di pareggiarl­a».

L’allenatore granata punge il presidente bianconero: «Agnelli stia tranquillo perché a breve gli daremo una squadra più competitiv­a nel derby. Almeno Peres l’ha accontenta­to segnando...» e a fine partita si è scagliato mimando il gesto della gola tagliata contro un tifoso che contestava il Toro. «Ho perso la testa per qualche secondo, ma una persona così non merita di seguirci. Mi scuso per la mia reazione».

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