Corriere della Sera

È la rivincita del Motor Show «Siamo noi il salone originale»

Michetti: «Sarà una festa per gli appassiona­ti, torna il Memorial Bettega»

- Paolo Lorenzi Stefano Bargiggia

A cento anni dalla nascita della Maserati, La Gazzetta dello Sport, con Fabbri Centauria, celebra la casa modenese portando in edicola «Maserati 100 Years Collection», una collana a fascicoli con le più famose auto stradali e da competizio­ne del Tridente, riprodotte in accurati modellini in scala 1:43.

I fascicoli hanno una sezione ricca di immagini, disegni e dati tecnici, oltre alle informazio­ni sulla storia della Maserati, dagli esordi fino ai giorni nostri, passando per il periodo d’oro delle corse automobili­stiche. La raccolta unisce modelli di tutte le epoche: le Quattropor­te e Gran Turismo stradale del 2013, la A6GCS berlinetta Pininfarin­a del 1954 (tra le auto più belle di tutti i tempi), passando per la GranSport Trofeo Light, la Indy Coupé, la Biturbo, la Mistral Spider, la Shamal, 4la 20 M/58 Eldorado, la Birdcage 75 Anniversar­y, la GranTurism­o MC GT3, la 450 S Costin-Zagato, la 26 del 1926 e

Il Motor Show riaccende i motori e riparte con slancio dopo la rinuncia del 2013. Nuove alleanze, una formula rivista e il sostegno diretto dell’ente fiera del capoluogo emiliano, in società al 50% con gli organizzat­ori di GL Events, dovrebbero garantire quel ritorno di pubblico necessario per guardare al futuro con serenità. A Bologna ne sono convinti e per ribadire l’unicità della manifestaz­ione hanno coniato un nuovo logo. Sui manifesti campeggerà d’ora in poi «Il Motor Show», risposta indiretta a chi ha cercato di riempire quel buco momentaneo. Ovvero Alfredo Cazzola (ideatore del Motor Show, poi venduto ai francesi di GL Events) che avrebbe voluto far esordire il suo Auto Show a Milano proprio in dicembre e che invece è stato costretto a rinviare la kermesse a data da destinarsi. Tentativo bollato da Duccio Campagnoli, presidente di Bologna Fiere, come «anomalo anche per il coinvolgim­ento della principale fiera italiana».

«Ci siamo guardati indietro ispirandoc­i agli esordi » ha spiegato Giada Michetti amministra­tore delegato di GL Events illustrand­o la nuova formula che getta un ampio sguardo al futuro con il padiglione dedicato all’innovazion­e e alla tecnologia, un richiamo per il pubblico dei social network «che bisogna far tornare al Motor Show» hanno ripetuto gli organizzat­ori. Ma la sfida si gioca in più direzioni, quindi ampio spazio alla cultura e alla storia dell’auto nella Route Motor Show, percorso fatto di motori, arte e passione. Con gli 8 musei allestiti grazie al coinvolgim­ento diretto, tra gli altri, di Ferrari e Ducati ogni giorno si rivivrà l’epopea dei grandi marchi. Il baricentro sarà rappresent­ato dal «Drive In» il padiglione anni 50 con mostre e film ad alto tasso automobili­stico. L’attualità sarà invece dedicata

Uno dei momenti più spettacola­ri e attesi al Motor Show di Bologna: il pit stop della Ferrari. Ormai una tradizione alle novità del settore. Un ruolo chiave lo giocherann­o la Motor Valley, che raccoglie i marchi storici del territorio, e le 19 case automobili­stiche che hanno aderito, gruppo Fiat in testa. A loro disposizio­ne ci saranno 10 aree test per provare le anteprime. Il Motor Show vuole essere anche di stimolo alla filiera dell’auto. «Un’ampia fetta della migliore tecnologia dell’automobile è presente sul territorio emiliano» ha ricordato Campagnoli che crede nello sforzo comune per battere la crisi. «L’Italia delle quattro ruote può ripartire da qui» ha aggiunto.

Il cuore pulsante della rassegna sarà però rappresent­ato ancora una volta dagli eventi in pista. In cima alla lista spicca il ritorno del Memorial Bettega, congelato nel 2011, seguito dalla debuttante Formula 1 elettrica, (testimonia­l Jarno Trulli e Michela Cerruti). Si prosegue con la Nascar, il drifting, i trofei monomarca, il motocross, il supermotar­d, la rievocazio­ne dei rally dagli anni 70 ai 90 con auto e piloti dell’epoca (da Munari, a Biasion, a Cunico), e i rally di oggi con l’istrionico Ken Block. Gran finale con l’esibizione della Ferrari 150° Italia, F1 del 2011, guidata da Giancarlo Fisichella. Il tutto sarà inframmezz­ato da spettacoli, concerti serali e sfide tra deejay nel Paddock Party. Per intrattene­re (o meglio trattenere) i più giovani. Perché la vera scommessa del nuovo Motor Show sono proprio loro. molti altri. Prima uscita ( la Quattropor­te GTS) domani, a 4,99 euro. Seguita dalla Granturism­o MC stradale, a 9,99 euro. Dalla terza uscita in poi il costo sarà di 12,99 euro. I primi dieci modellini sono a cadenza quindicina­le, i successivi usciranno ogni settimana. La Triumph XCx che con la XRx è una delle due enduro stradali al vertice della nuova gamma Tiger 800. Arricchite con riding mode, mappe motore, computer di bordo, cruise control, paramani, cavalletto centrale e paramotore, saranno in vendita da febbraio a 11.490 e 12.490 euro.

Il modellino della Quattropor­te GTS

Viaggiare alla grande seduti comodament­e in sella a una moto dalle dimensioni e dal peso umani. È quello che succede guidando le nuove XCx e XRx, le due enduro stradali al vertice della nuova gamma Tiger 800 di Triumph.

Ben fatte e dotate (rispetto alle versioni base, che hanno Abs e controllo di trazione regolabili, le «x» aggiungono riding mode, mappe motore, computer di bordo, cruise control, paramani, cavalletto centrale e paramotore), queste efficaci tre cilindri non sono state certo rivoluzion­ate dal punto di vista estetico, ma la loro sostanza ha potuto contare su consistent­i affinament­i che ne hanno esaltato i punti di forza.

Differenti soprattutt­o per via delle quote ciclistich­e, delle sospension­i e delle ruote, le nuove Tiger hanno caratteri ben definiti pur essendo spinte dallo stesso motore, che è un tre cilindri da 95 cavalli dall’elasticità rara, capace di scendere in sesta fino a 1.500 giri senza un sussulto per poi accompagna­rti di slancio oltre i 200 orari. Le sospension­i «lunghe» della XCx, completame­nte regolabili, e le sue ruote a raggi con l’anteriore da 21 pollici, fanno di questa moto una perfetta tout-terrain adatta anche a viaggiare su sassi e terra e dotata di una ottima attitudine all’asfalto, dove si possono tenere ritmi elevati con l’unica accortezza di considerar­e una lieve inerzia nei cambi di direzione.

Le più leggere ruote in lega (l’anteriore da 19 pollici) e le sospension­i più sode della XRx regalano invece alla più stradale delle Tiger 800 un’indole completame­nte diversa, fatta di maggiore reattività sia in termini di ciclistica, sia di risposta del motore, più pronto a prendere giri.

Tutto perfetto? Quasi, perché se il parabrezza (regolabile senza attrezzi) fosse più ampio, chi è più alto della media non si offendereb­be di certo, mentre un’ interfacci­a più semplice per gestire le impostazio­ni di mappe motore, Abs, riding mode e controllo di trazione, sarebbe utile per non perdere concentraz­ione mentre si guida.

Le nuove Triumph Tiger 800 XRx e XCx arriverann­o a febbraio 2015 dai concession­ari e costeranno rispettiva­mente 11.490 e 12.490 euro.

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