I 5 Stelle frenano sulle espulsioni E si riparla di dialogo col Pd
Tornare a parlare di politica per accantonare le divisioni interne e provare a guardare avanti: l’assemblea congiunta dei Cinque Stelle in programma giovedì vuole essere un nuovo punto di partenza. Tra l’ala critica e i fedelissimi prevale, per ora, l’attesa e la paura che una scissione finirebbe per creare danni a entrambi i gruppi. Ecco allora che all’ordine del giorno della riunione si aggiungono la strategia politica su Consulta, riforme e presidente della Repubblica; oltre alla presentazione del direttorio (con tanto di definizione del ruolo) e alla questione rendicontazioni. Il futuro del Colle, soprattutto, sembra essere al centro del dibattito pentastellato: possibile, questa volta, che agli utenti del blog vengano indicati già una lista di nomi tra cui scegliere. E anche una sponda con i democratici, sulla scia di quella che ha permesso l’elezione di Silvana Sciarra alla Consulta e Alessio Zaccaria al Csm, non viene esclusa. «Al M5s non interessano aperture generiche: se il Pd dovesse mai aprire al “metodo” cinquestelle per l’elezione del capo dello Stato — spiega Danilo Toninelli — sappia che dovrebbe dire subito su chi. E molto prima dell’apertura delle urne». Comunque è sul casoscontrini che si registrano i principali segni di disgelo tra i parlamentari. Ieri tre deputati finiti nella «lista nera» (Paolo Bernini, Patrizia Terzoni, Walter Rizzetto) hanno aggiornato il loro profilo sul portale Tirendiconto.it. Anche il capogruppo alla Camera Andrea Cecconi esclude nuovi strappi: «Non voglio sentir parlare di espulsioni». I malumori, però continuano a essere più o meno latenti. E non solo a Montecitorio. Al Senato, dopo le criticità e i disappunti evidenziati (e più o meno emersi) da Francesco Molinari e Giuseppe Vacciano, ieri ha preso posizione Elena Fattori. «Confermo la mia più assoluta contrarietà a modalità di espulsione non conformi al regolamento come confermo l’aspirazione a modalità di democrazia diretta reali», ha ribadito la senatrice. Proprio l’ultimo degli espulsi, Massimo Artini, è stato protagonista della puntata di Piazzapulita su La7: nei servizi proposti dalla trasmissione anche una telefonata privata durante la quale il presidente del gruppo alla Camera Alessio Villarosa si è schierato contro l’addio del deputato. Federico Pizzarotti, in collegamento da Parma, ha invece criticato le modalità di scelta del direttorio («credo che andasse condiviso»), ha esortato a un cambio di passo («i parlamentari 5 Stelle devono prendere in mano la situazione»), ma anche ribadito la sua volontà di rimanere nel Movimento: «Penso di essere nel luogo giusto, di non andare da nessuna parte».