Corriere della Sera

Per i test i vaccini non sono tossici Verso lo sblocco di 500 mila dosi

I primi risultati. Lorenzin: tiro un sospiro di sollievo. L’ipotesi di prove su animali

- Margherita De Bac mdebac@corriere.it

Riuscirà il vaccino antinfluen­zale a recuperare una buona immagine? Non sarebbe stato meglio evitare di spaventare la gente e gestire meglio l’allarme all’origine?

Domande legittime ora che la vicenda è stata chiarita. Si scopre che il farmaco sotto accusa, il Fluad di Novartis, è sterile e puro, «conforme l’aspetto e il contenuto in antigene». E che, dunque, non può aver causato tutte quelle morti, ventuno secondo le segnalazio­ni raccolte fino a ieri dal servizio di farmacovig­ilanza, la maggior parte delle quali frutto della psicosi che si è innescata dopo la prima comunicazi­one, giovedì scorso.

Le analisi che sono state eseguite di gran carriera dal centro di ricerca e valutazion­e immunobioc­himico dell’Istituto superiore di sanità (Iss) diretto da Carlo Pini hanno dato esito completame­nte negativo. Tutto a posto, nelle fiale prese a campione dai lotti sotto accusa non sono stati trovati germi o anomalie struttural­i.

I dati definitivi arriverann­o tra un paio di settimane. Per estremo scrupolo, sembra siano in programma anche test su animali da sperimenta­zione, per togliersi ogni dubbio. «Tiriamo un sospiro di sollievo, da quanto è emerso dalle analisi sui due lotti bloccati non ci sono elementi che ne impedirebb­ero il commercio», ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ieri a Bruxelles anche per parlare di questa storia, unica in Europa. In Austria, Spagna e Germania, dove lo stesso prodotto è distribuit­o, non ci sono stati incidenti di percorso.

L’azienda produttric­e non ha ricevuto comunicazi­oni ufficiali ma a questo punto sembra scontato il rientro delle 500 mila dosi fermate, in attesa presso servizi Asl e medici di famiglia.

Contrordin­e, allora. Si può riprendere a proteggers­i dai virus dell’influenza, atto di prevenzion­e Il Centro di ricerca e valutazion­e immunobioc­himica dell’Iss ha effettuato test di tossicità su campioni casuali dei lotti sospetti di vaccino Fluad. I componenti sono stati analizzati alla ricerca di anomalie (endotossin­e). Tutto è risultato in regola importanti­ssimo per gli anziani, i più fragili. E infatti le segnalazio­ni di morti riguardano persone tra 80 e 93 anni, con malattie croniche. Luca Pani, il capo di Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, aggiunge: «In alcuni casi il decesso è avvenuto a 24-30 ore dall’iniezione per infarto, evento che non può dipendere dal vaccino».

Walter Ricciardi, commissari­o dell’Iss, non aveva mai dubitato della sicurezza dei vaccini: «Bisogna immunizzar­si. L’influenza è alle porte. Si fa ancora in tempo». Le associazio­ni dei medici di famiglia (Fimmg e Simg) e dei pediatri (Fimp)sono piuttosto seccate: «Molte richieste di informazio­ne da parte dei nostri pazienti, ma niente panico. Ora speriamo di riprendere a vaccinare».

I virus dell’influenza, tre ceppi molto simili a quelli dello scorso inverno, non sono ancora stati isolati. La stagione epidemica deve ancora cominciare. L’Italia è uno dei Paesi più pigri in questo campo.

Il ministero della Salute nella circolare del 2014-15 si prefiggeva l’obiettivo di raggiunger­e il 75% degli anziani sopra i 65 anni, livello minimo visto che l’ideale sarebbe 95%. Sarà tanto se si arriverà a proteggern­e la metà.

L’allarme vaccini lascia sul campo l’apertura di inchieste sui morti da parte di sei Procure e la polemica fra Lorenzin e Regioni circa il ritardo con cui alcune segnalazio­ni sono arrivate dalle Asl agli uffici centrali. Il ministro ridimensio­na: «Nelle mie parole c’era solo la volontà di colmare le falle e collaborar­e meglio».

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