Loris è stato strangolato Sentito di nuovo il cacciatore
Inchiesta per sequestro e omicidio. Conosceva il suo assassino
Conosceva il suo assassino, il povero Loris, il bimbo che deve essersi rifiutato di subire una violenza e che per questo è stato strangolato e poi lanciato giù con forza, sul letto di quel canalone di Santa Croce Camerina dove l’hanno trovato con una ferita al cranio.
Si è spenta così, nel peggiore dei modi, questa creatura di appena 8 anni trovata senza slip. Un dettaglio che trapela da indagini a tutto campo, ancora senza indagati, ma con la certezza che sia stato compiuto un «omicidio volontario» stando al reato sul quale la Procura di Ragusa da ieri sera lavora con gli agenti speciali inviati dallo Sco, il gruppo anticrimine diretto a Roma da Raffaele Grassi, tutti impegnati in perquisizioni e interrogatori.
Compreso quello del cacciatore Orazio Fidone che ha ritrovato Loris alle 16.54 di sabato, ascoltato per la terza volta in Questura, infastidito anche dal sequestro della sua auto per i controlli necessari, ma «pronto a collaborare». Gli investigatori lo hanno sentito anche per il possesso di munizioni trovate a casa sua per le quali non aveva le autorizzazioni. Fatti che non sarebbero collegati con l’indagine sull’omicidio.
Dall’autopsia viene fuori che l’assassino si è liberato del corpo quando ormai il piccolo era già senza vita, comunque non cosciente. La caduta che ha provocato il violento ematoma sulla fronte si è arrestata sul fondo del canalone dove il bimbo è stato trovato con le braccia e le manine poggiate all’indietro, quasi sulla schiena. Significa che non ha tentato istintivamente di bloccare il volo o di difendersi dall’impatto stendendo mani e braccia. E l’urto ha anche provocato una piccola emorragia.
Gli inquirenti passano al setaccio le registrazioni delle 42 telecamere piazzate l’anno scorso a Santa Croce con un finanziamento Vittima Loris Andrea Stival, 8 anni, sparito sabato mattina a Santa Croce Camerina (Ragusa) e trovato morto alcune ore dopo per la sicurezza. Si cerca l’auto o lo scooter che può avere preso a bordo Loris. Ma nessun risultato ha dato proprio quella che domina uno snodo fondamentale, la rotonda di uscita dal paese, sulla strada verso il vecchio mulino, verso il canalone della morte. Dai sopralluoghi effettuati ieri si è capito che per spostarsi in macchina o in moto dalla scuola all’inferno del mulino vecchio bastano cinque minuti. Ma che, allungando di altri due minuti, è possibile raggiungere la stessa meta da un’altra strada dove non esistono telecamere.
Contemporaneamente, si cerca di ricostruire le conversazioni telefoniche di alcune persone, anche nell’ambito familiare, ma con difficoltà dovute all’esistenza di un’unica cella telefonica per l’intero paese di Santa Croce. Impossibile quindi localizzare la posizione delle chiamate effettuate o ricevute.
Molte le persone ascoltate mentre in paese monta la psicosi per un assassino ancora libero.