I compagni: si vedeva con un quindicenne
Tre piste per i pm, ricerche anche tra le persone «familiari» alla vittima. Il corpo era senza gli slip
Cercando l’assassino del piccolo Loris si procede ancora senza indagati per «sequestro di persona» e «omicidio volontario». Ufficialmente non per reati sessuali. Anche se incombe l’ombra cupa di un pedofilo che, prima di strangolare il piccolo Loris, può avere tentato di abusarne. E un indizio rilevante sta nel fatto che il bimbo sia stato trovato da chi ha ricomposto il corpo in obitorio senza slip, i pantaloncini un po’ scivolati, senza cintura. Dettagli che amplificano l’inquietudine di un’intera comunità, mentre dai medici impegnati nell’autopsia, pur escludendo una violenza subita dal bambino sabato, arrivano ipotesi sulla possibilità di abusi precedenti. Il terzo identikit da comporre porta a una persona che per il bambino doveva essere «familiare», nel tentativo di mettere a fuoco la personalità di un soggetto che ha avuto occasioni di incontro con il piccolo perché conoscente, amico o parente di genitori, nonni, zii.
Sono stati alcuni compagni di scuola di Loris a raccontare a maestre e genitori di averlo visto in qualche occasione insieme con un ragazzo più maturo. Testimonianze preziose, ma difficoltose nella ricostruzione effettuata ieri dagli inquirenti in qualche caso con l’aiuto degli stessi genitori e di una équipe di psicologi.
Verbali complessi, deposizioni e prove suscettibili di tante contraddizioni. Un giovane che potrebbe anche essere un maggiorenne compare quindi nei racconti di chi sa che Loris, nonostante i suoi otto anni, altre volte non si era presentato in classe, senza suscitare l’apprensione o i controlli dei familiari. A un assassino in qualche modo vicino o noto ai parenti di Loris ha fatto pensare l’altra sera lo sfogo poi smentito del padre, il camionista to r n a to in fretta dal Nord: « Questa volta l’ammazzo». Ore Quanto dura il «buco» fra le 8.30, quando la madre lascia Loris vicino a scuola, e le 12.30 di sabato scorso, quando scatta l’allarme del canalone e, in effetti, la telefonata al 112 risulta: alle 16.54 di sabato.
Una testimonianza chiave è quella di una signora che sabato mattina ha visto Loris da solo alle 8.40, dieci minuti dopo essere stato lasciato in zona, nei pressi della scuola, dalla madre. Una signora senza nome per la cronaca: «Mi trovavo a cinque minuti dalla scuola e ho visto quel bambino da solo, lo zaino blu in spalla, camminare sul marciapiede. Incuriosita perché era l’unico ragazzino per strada, gli ho chiesto se avesse bisogno di aiuto. “No, non ho bisogno di niente”, mi ha risposto. E si è allontanato in direzione opposta a quella
L’ipotesi degli abusi Il sospetto è che il piccolo possa avere subito violenze nel passato
della scuola. Pensavo che stesse raggiungendo i genitori, non mi sono preoccupata...».
Questo farebbe capire che è stato Loris a scegliere di non andare a scuola. E in effetti si è spostato da solo lungo quella strada, proseguendo di poco, fino al punto dove anche i cani molecolari, seguendo lo stesso odore di un suo pigiamino, si sono poi fermati, disorientati. Il suo punto di non ritorno.
Il pensiero
Fiori posati vicino al luogo dove è stato ritrovato il corpo del piccolo Loris, in un canalone a ridosso della strada che porta da Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, a Punta Braccetto. A individuare il cadavere del bimbo è stato, verso le 16.55 di sabato scorso, un cacciatore. Gli inquirenti credono che il bambino sia stato portato laggiù in macchina. Un altro mistero è quello del suo zainetto, che non è stato trovato