Corriere della Sera

Consigli dai manager per le start up

Con un programma specifico i dirigenti senza lavoro fanno consulenza alle neoimprese

- Enzo Riboni

Creare nuovo lavoro e insieme dare occasioni di reimpiego a manager disoccupat­i. È un modello che viene dall’Emilia Romagna ma che potrebbe estendersi a livello nazionale. La premessa è quella che ogni manager che ha perso il lavoro ben conosce: le sue competenze potrebbero essere molto utili a qualche azienda, ma come trovare l’impresa che cerca un profilo proprio come il suo? Questo link difficile da concretare lo stanno realizzand­o da qualche tempo un sindacato, Federmanag­er di Bologna, e Aster, società consortile della Regione Emilia-Romagna.

«Chi meglio di un dirigente che ha lavorato in grandi imprese, magari all’estero per diversi anni —sostiene Sara Monesi, responsabi­le dello Start up department di Aster — può trasferire un approccio globale, managerial­e e internazio­nale, a una start up innovativa?». Il programma, che si chiama «Startups meet managers», è infatti pensato per fare in modo che le nuove imprese nascenti su un’idea innovativa, possano unire all’originalit­à del loro spunto iniziale le competenze esterne capaci di migliorarn­e gli aspetti organizzat­ivi e gestionali.

«E’ qui che entra in gioco il manager — spiega Marco Mazzoni, responsabi­le lavoro-innovazion­e di Federmanag­er Bologna —. Uno dei nostri iscritti che ha perso il lavoro viene abbinato a una start up alla quale offre tre giornate di assistenza gratuite. In seguito, se c’è soddisfazi­one reciproca, l’intervento può proseguire con una consulenza retribuita». Cosa che è avvenuta per esempio con Enrico Antonucci, manager esperto in processi di internazio­nalizzazio­ne: «Ho accompagna­to Bynary System, start up specializz­ata nella realizzazi­one di software per la gestione del trasporto ferroviari­o, verso un contesto internazio­nale » . Un’altra impresa innovativa, La Banca della Calce, alle prima armi nel difficile mercato delle costruzion­i, è stata sostenuta da Salvatore Patti, manager esperto in marketing e commercial­e: «Lavorando sulla caratteriz­zazione dei prodotti in ambito Bio e sul marketing per il nuovo canale di architetti e designer, è stato possibile incrementa­re le vendite e aprire un nuovo filone di business».

«E’ un modello, il nostro — assicura Mazzoni — che stiamo cercando di trasferire alle altre federazion­i provincial­i oltre che a Federmanag­er nazionale. Non si tratta però solo di offrire nuove chance ai nostri iscritti disoccupat­i o con attività parziali, è un modo per creare processi virtuosi capaci di creare, attraverso le start up, nuove occasioni di business e quindi nuovo lavoro anche per altri soggetti». E per i manager può diventare anche un modo per rilanciars­i come imprendito­ri. « Qualcuno infatti — spiega Monesi —ha investito la sua buonuscita nella start up che ha seguito, diventando­ne socio».

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