Corriere della Sera

Addio a Paolo Mosca, il giornalist­a che amava il varietà

Gli esordi al Cantagiro, la television­e, il teatro. Il fratello Benedetto: uno scrittore inquieto

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la vergogna è diventata una delle mie attività principali. Perché alla fine, non c’è troppo da girarci intorno: la television­e ha reso un pagliaccio anche me». Confession­i di un artista prestato alla tv, che all’inizio però pensava in buona fede di «portare la musica alla platea di un pubblico generalist­a». Poi ha dovuto arrendersi: «"X Factor" è glam. Anche lì, come dappertutt­o, ha vinto l’immagine». Quindi, tirando ra il più bravo di tutti noi, il più piccolo, il più irrequieto, ma senza dubbio il più bravo». Benedetto Mosca ricorda così il fratello Paolo, morto ieri a Roma dopo una lunga malattia («anni fa era stato colpito da un ictus, non si era mai ripreso completame­nte»). Aveva, Paolo, 71 anni, essendo nato a Pallanza sul Lago Maggiore il 20 ottobre del 1943.

«Eravamo sfollati nella foresteria di una villa che delle persone generose ci avevano prestato. Mio padre Giovanni, il creatore del Bertoldo, giornalist­a già famoso, era in prigione, a Novara. Lo avevano arrestato per mandarlo in Germania, ma un capitano che aveva letto i suoi Ricordi di scuola cancellò il nome dalla lista, e lo salvò». Quando Paolo nasce, i tre fratelli Benedetto Antonello Maurizio Con il padre e i fratelli Ritratto di famiglia nel 1948. Giovanni Mosca con i 4 figli: da sinistra Antonello, Maurizio, Paolo e Benedetto sono nella stanza accanto. «Nostra madre, Teresa, rimase muta nonostante il dolore del parto, non voleva spaventarc­i, ma la voce di Paolo appena venuto al mondo ce la ricordavam­o tutti. Di tutti noi, Paolo era quello più legato alla mamma. La sua perdita lo segnò moltissimo».

Benedetto Mosca, erede della tradizione giornalist­ica familiare (ha diretto Annabella, Amica, Il Corriere d’informazio­ne e La Domenica del Corriere), dice che Paolo aveva una sorta di predisposi­zione per la poesia. Da ragazzo, a casa, scriveva dei testi che poi cantava accompagna­ndosi al pianoforte. Così, nel 1964, esordiente, partecipa al Cantagiro e vince Con Walter Chiari Paolo Mosca (a sinistra) con l’attore e Ivana Monti nel 1978 nel Girone B con La voglia dell’estate («Torna al primo caldo, la voglia dell’estate, torna al primo sole la voglia dei tuoi occhi...»: la si ascolta su YouTube). Un anno e mezzo e un altro Cantagiro dopo, il primo cambio. Anche lui comincia a lavorare nei giornali, arrivando anni dopo a dirigere La Domenica del Corriere. Ma intanto scrive libri, romanzi, raccolte di interviste, due volumi di poesie. Negli anni 70 si dedica al teatro leggero, scrivendo per Dapporto e Walter Chiari che porta in scena con grande successo Hai mai provato nell’acqua calda? nel 1978.

Sarà poi la volta della television­e: su Rai2 conduce Il cappello sulle ventitré (1983-86), programma d’intratteni­mento che rievocava le atmosfere del night-club, e che prevedeva anche numeri di strip-tease. Passa

Paolo Mosca, scrittore, autore tv e cantante era nato nel 1943 a Pallanza

Figlio del giornalist­a e umorista Giovanni Mosca, era fratello di Maurizio, popolare volto dello sport morto nel 2010

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