Corriere della Sera

Maria Pia Torretta

- Mariapiato­rretta@hotmail.it Andrea Cecconi, Alberto Airola,

nonostante ciò la sua immagine pubblica viene lesa davanti a tutti i cittadini italiani, per colpa di un articolo che lo fa sembrare esattament­e uguale ai parlamenta­ri di tutti gli altri gruppi che intascano il 100% dello stipendio e dei rimborsi.

Fraccaro non è un’eccezione. I numeri che escono fuori da tirendicon­to.it ci svelano una realtà diversa da quella raccontata da Rizzo: in media i parlamenta­ri M5S utilizzano, rendiconta­ndolo, solo poco più della metà dei rimborsi ricevuti. La rendiconta­zione avviene alla luce del sole: qualunque cittadino, compreso il signor Rizzo, può andare sul sito tirendicon­to.it e controllar­e quanto ogni parlamenta­re ha restituito, mese per mese, voce per voce.

Se Sergio Rizzo si fosse preso la briga di incrociare i numeri asettici forniti dall’amministra­zione della Camera con quelli pubblicati su tirendicon­to.it, come un’inchiesta giornalist­ica seria e onesta imporrebbe, avrebbe facilmente capito come stanno le cose. La lotta agli sprechi della Casta è sempre stato un tema fondamenta­le per il Movimento e oggi siamo gli unici a restituire soldi pubblici. Lo fanno non soltanto i nostri parlamenta­ri, ma anche i nostri consiglier­i regionali e comunali.

Il M5S — è giusto ricordarlo, visto che Rizzo non lo fa —, ha rinunciato anche a 42 milioni di rimborsi elettorali delle situazione è angosciate e terrifican­te. E lo è ancora di più il pensiero che nessuno ha ancora preso coscienza della terribile minaccia (dichiarata!) che incombe sul nostro Paese: siamo infatti troppo impegnati a seguire le vicende della minoranza Pd e la sorte dei dissidenti del M5S... ultime Politiche, a cui si aggiungono quelli che, per legge, avremmo potuto prendere per le Regionali dal 2010 in poi.

Colpa dell’impaginazi­one, della fretta, o soltanto delle diottrie? Poco importa. Confidiamo che questa lettera non sia l’effetto della rediviva sindrome dello scontrino ma piuttosto la conseguenz­a di un semplice equivoco. Il capogruppo del M5S della Camera e il suo collega del Senato (che c’entra poi il Senato che non era nemmeno citato? Boh…) devono aver smesso di leggere l’articolo prima dell’ultima colonna, dov’era esattament­e riportato l’ammontare delle restituzio­ni effettuate dai grillini a domenica sera, quando l’articolo è stato scritto: 7 milioni 984 mila euro. Lì si spiegava pure che quei soldi, tornati indietro al Tesoro dalle spettanze dei deputati del M5S, a causa delle solite deprecabil­i questioni burocratic­he di cui il Movimento è del tutto incolpevol­e, purtroppo sono ancora bloccati. Consigliam­o a entrambi di completare la lettura, la prossima volta, prima di avventurar­si in giudizi tanto inesatti. Per giunta, con toni irricevibi­li.

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