Mou all’attacco del fair-play Uefa «Favorisce solo i club storici»
Secondo José Mourinho ( foto), il fair-play finanziario, così com’è concepito, non va bene per niente. In uno dei suoi editoriali per la versione inglese di «Yahoo», Mou ha definito la norma Uefa «una misura contraddittoria perché quando il calcio ha deciso di adottare il fair-play finanziario, era per far sì che le squadre potessero competere tutte nelle stesse condizioni. E invece si tratta di una tutela nei confronti dei club storici, che hanno una struttura finanziaria e commerciale fondata su vittorie conseguite per anni e anni. I club con nuovi proprietari non possono attaccare da subito il dominio di questi club». Mourinho ce l’ha sostanzialmente con Real Madrid, Manchester United e Barcellona (ma dimentica il Psg) che possono permettersi ogni anno di spendere cifre importanti sul mercato. Quello che faceva Mou alla sua prima esperienza al Chelsea, quando Roman Abramovich non aveva problemi ad accontentare ogni sua richiesta. Massimo Cellino ( foto) e la Football League difficilmente riusciranno ad andare d’accordo. Dopo aver cercato in tutti i modi di impedire all’ex patron del Cagliari l’acquisto del Leeds United, club di Championship, la seconda divisione inglese, ieri la Football League lo ha sospeso dal suo ruolo di presidente invitandolo a vendere il club. La richiesta si spiega con i nuovi documenti inviati in Inghilterra dalla giustizia ordinaria italiana. Cellino è stato infatti condannato per evasione fiscale (Iva non pagata sull’acquisto, negli Usa, di una barca a vela poi portata in Italia), una sentenza che, di fatto, lo rende «inidoneo» a possedere, o anche solo a controllare indirettamente, una squadra di calcio. Ora Cellino ha due settimane di tempo per presentare appello alla sospensione della Football League, che lo ha sollevato d’ufficio da tutti i suoi incarichi all’interno del club fino al prossimo 18 marzo.