Corriere della Sera

Mancini ha capito che la strada è in salita «Non è la mia Inter»

«I problemi ci sono, ma c’è il tempo per risolverli»

- Fabio Monti

In lizza Cristiano Ronaldo, Lionel Messi, Manuel Neuer e Carlo Ancelotti

Roberto Mancini, scelto come nuovo Goodwill Ambassador Unicef, è un uomo di solidi principi e di poche parole. Con la sua capacità di sintesi, ha riassunto così la situazione dell’Inter, dopo il pareggio nel derby, la vittoria sul Dnipro e la sconfitta con la Roma: «Sapevo che ci sarebbero stati dei problemi, ma prima o poi li risolverem­o. In carriera, dovunque sono andato, c’è sempre stato da rimettere a posto qualcosa e sapevo che ci sarebbero state difficoltà, ma non dobbiamo demoralizz­arci, perché so che le cose presto cambierann­o. La classifica è corta e risaliremo. Questa Inter è abbastanza lontana dalla mia idea di Inter, ma ci vorrà un po’ di tempo e sarà importante fare punti nelle quattro partite che ci restano prima di fine anno. Non è un sistema di gioco che fa vincere una squadra, dobbiamo cambiare la mentalità. Siamo l’Inter e da Inter dobbiamo giocare. Fra una settimana vedrò i dirigenti e spiegherò che cosa può essere utile alla squadra, ma non è semplice trovare a gennaio giocatori bravi e utili anche per il prossimo anno. Per questo occorre essere razionali; non ha senso prendere giocatori tanto per prenderli».

Anche se nessuno lo ammette, è in questo momento che emergono i due errori alla base dei 17 punti in 13 partite, uno in meno del Sassuolo. Il primo: la costruzion­e di una squadra inadeguata agli obiettivi fissati dal club. Il secondo: la mancata attenzione societaria al lavoro di Mazzarri. Sul primo punto, il tecnico, esonerato il 14 novembre, ha più volte chiarito che tutto è stato fatto perché il budget a disposizio­ne era modesto, Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Lionel Messi (Barcellona) e il portiere del Bayern Monaco e della Germania campione del mondo Manuel Neuer sono i tre candidati al Pallone d’oro Fifa 2014, il premio della Federcalci­o mondiale che dal 2010 si è fuso con quello di France Football. Ronaldo ha vinto nel 2008 e nel 2013; Messi ha conquistat­o quattro volte consecutiv­e il trofeo (2009-2012). Neuer potrebbe diventare il secondo portiere a vincere dopo Lev Yascin nel 1963. Nel 1973 Zoff facendo capire che avrebbe voluto altri giocatori (Luis Gustavo e Jovetic). Una dirigenza attenta avrebbe invece dovuto capire che quel tipo di squadra, di gioco e di allenatore non avrebbero potuto produrre il salto in alto necessario per puntare ad un ritorno in zona Campions. I giocatori hanno sempre seguito l’allenatore, che però si era «incartato», cercando un’impossibil­e quadratura del cerchio. Un anno fa, nei momenti difficili (mai 3 vittorie consecutiv­e), c’era stata la possibilit­à di dare la colpa agli argentini, i quattro superstiti del Triplete, che sono stati sempre un esempio di serietà e di dedizione e che, invece, hanno finito per essere considerat­i gli autori di chissà quale cospirazio­ne. Zanetti è diventato vicepresid­ente, ma è sempre rimasto lontano dalla squadra, Bordo campo Roberto Mancini, 50 anni, ha giocato con Bologna, Sampdoria, Lazio e Leicester e, oltre all’Inter, ha allenato Fiorentina, Lazio, ManCity e Galatasara­y (Eidon) era arrivato secondo, come Buffon nel 2006. Terzo posto nel 1976 per il cecoslovac­co Viktor, e per due volte (2001 e 2002) per il tedesco Kahn. Carlo Ancelotti, vincitore della Champions League con il Real, è in corsa per il Pallone d’oro 2014 degli allenatori, insieme con il c.t. tedesco Joachim Low, che ha conquistat­o il Mondiale, e l’argentino Diego Simeone, campione di Spagna e vicecampio­ne d’Europa con l’Atletico Madrid. La consegna dei premi il 12 gennaio a Zurigo. per non interferir­e con Mazzarri; Samuel è a Basilea; Milito è in Argentina; Cambiasso è stato liquidato il 17 maggio con metodi disgustosi.

Per mesi l’unica preoccupaz­ione del d.g. Fassone (che ora chiama l’allenatore Roberto) e del d.s. Ausilio è stata quella di allungare il contratto di Mazzarri, che non era in scadenza; dopo le sconfitte con Cagliari e Fiorentina, la società ha scelto di perdere un mese, senza rendersi conto che la situazione era irrecupera­bile. Così Mancini deve fare le acrobazie: allena

Rinforzi a gennaio «Parlerò con la società per decidere come intervenir­e, ma prima serve qualche punto»

una squadra che altri hanno costruito; è chiamato a puntare a traguardi difficilis­simi, senza il tempo necessario per seminare e con Thohir che già chiede punti oltre al gioco, come se questi piovessero dal cielo. Però se Mancini da allenatore riesce a registrare la difesa (a Roma si sono viste cose orribili sul secondo e terzo gol) e da vero manager all’inglese dovesse riuscire a esonerare qualcuno dei dirigenti, la situazione non potrebbe che migliorare.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy