Corriere della Sera

Meno disoccupat­i, 100 mila nuovi posti

Primo calo dei senza lavoro. L’Istat: segnale positivo a dicembre anche per i giovani

- di Francesco Di Frischia Savelli, Stringa

Passo importante per uscire dalla crisi: la disoccupaz­ione scende al 12,9% (-0,4 rispetto a novembre, ma +0,3 rispetto a un anno fa) e cresce l’occupazion­e al 55,7% (+0,2% su mese e +0,3 su anno). Per l’Istat sono 93 mila, solo a dicembre 2014, i cittadini che hanno trovato lavoro. E l’inversione di tendenza c’è anche su base annua, con un aumento di 109 mila occupati.

La disoccupaz­ione scende al 12,9% (-0,4 rispetto a novembre, ma +0,3 rispetto a un anno fa) e cresce l’occupazion­e al 55,7% (+0,2% su mese e +0,3 su anno). L’Istat annuncia che sono 93 mila (+0,4%), solo a dicembre 2014, i cittadini che hanno trovato un lavoro. E l’inversione di tendenza si concretizz­a anche su base annua, con un aumento di 109 mila occupati (+0,5%). Rispetto all’eurozona, segnala Eurostat, il calo della disoccupaz­ione in Italia a dicembre è il maggiore.

Scende di un punto rispetto a novembre pure la disoccupaz­ione giovanile (15-24 anni) che tocca il 42%, il valore più basso registrato negli ultimi 12 mesi e, anche questo, calo maggiore nell’eurozona. Il premier Matteo Renzi twitta: «Ma siamo solo all’inizio. Riporterem­o l’Italia a crescere». E Ignazio Visco, governator­e della Banca d’Italia, sostiene la politica economica del governo sottolinea­ndo: «Con le più recenti riforme, quella del 2012 e quella delineata nel Jobs act, l’Italia ha mosso passi importanti nella giusta direzione».

Per tornare a crescere in modo stabile, però, «occorre abbattere gli ostacoli struttural­i dell’economia e della società — avverte Visco —. Per questo è importante in questa fase il ruolo delle imprese e degli imprendito­ri». Poi definisce «imprescind­ibili le riforme che rilancino il sistema scolastico e universita­rio». Il governator­e invita comunque a «essere ottimisti» e ricorda come «anche da noi i segnali che abbiamo sono positivi dopo gli interventi» della Bce con il «quantitati­ve easing» (programma di acquisto di titoli dalle banche). Anche per questo Visco si dice ottimista sul Pil dei Paesi dell’eurozona: «Tornerà a salire».

Cattive notizie, invece, dalla produzione industrial­e: i prezzi diminuisco­no dello 0,7% a dicembre e dell’1,4% su base annua. Prosegue così la lunga scia di segni negativi, che va avanti dall’inizio del 2013. L’Istat rivela che si tratta del secondo anno in deflazione, visto che nella media del 2014 l’indice si attesta al -1,4% (nel 2013 era -1,1%). In particolar­e i prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuisco­no dello 0,8% su base mensile e del 2,1% su quella annuale. La flessione è del tutto dovuta al comparto energetico, al netto del quale non si registrano variazioni su mese, mentre l’incremento tendenzial­e è dello 0,3%.

Tornando a esaminare il mercato del lavoro, in calo risulta il numero degli under 25 disoccupat­i: a dicembre si ferma 664 mila, in diminuzion­e del 4,7% su novembre (-33 mila) e del 3,1% su base annua (-21 mila). Si contrae però anche la quota degli occupati: sono 918 mila tra i 15 e i 24 anni, in ribasso dello 0,7% (-7 mila) rispetto al mese precedente e del 3,6% nel confronto tendenzial­e (-34 mila). Infatti, aumentano gli inattivi, quanti non sono né occupati, né disoccupat­i (tra cui anche gli studenti). In tutto i giovani inattivi sono 4 milioni 382 mila, in aumento dello 0,9% in un mese (+37 mila) e dello 0,4% su base annua (+17 mila). Commentand­o i dati dell’Istat, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti è ottimista: «I primi mesi del 2015 potranno segnare una svolta».

Nonostante le condizioni del mercato del lavoro «rimangano difficili», l’Istat prevede che il Prodotto interno lordo (Pil) «è in ripresa già nei primi mesi del 2015» perché «l’indice anticipato­re dell’economia è tornato positivo a novembre 2014» ( fatto che non accadeva da marzo dello stesso anno). Un passo importante per uscire dalla recessione.

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