«Ecco la Ferrari del Mondiale, è sexy»
Arrivabene battezza la SF15-T: «È bella e pure sexy... Quella dell’anno scorso era brutta e pure perdente»
Più equilibrata e proporzionata rispetto alla deludente F14-T. Più slanciata e non più con un muso ad «aspirapolvere», ma con una punta da paperotta che ricorda anche una lingua, nella speranza che sia bella lunga quando in pista si tratterà di far parlare i risultati. Griffata anche con il marchio dell’Alfa Romeo — in ossequio ad Enzo Ferrari che cominciò come «alfista» — , un po’ più rossa, nel senso di una tonalità maggiormente scura del colore base, ancora una volta sposata al nero (abbondante) delle aree in cui la fibra di carbonio al naturale serve sia per l’estetica, sia per risparmiare sul peso, sia, probabilmente, per non rendere tutto ben visibile. La nuova Ferrari SF15-T? «È sexy» dice il team principal Maurizio Arrivabene, allineandosi al d.t. James Allison.
Usando invece il linguaggio di Adriano Celentano, la neonata è «rock», mentre quella che l’ha preceduta era «lenta». E questo, purtroppo, l’ha raccontato la storia: «Era brutta e pure perdente» aggiunge Arrivabene, stroncando auto e passato. Non è l’unica stoccata del responsabile della Gestione Sportiva, che nella chat con i tifosi non le ha risparmiate a nessuno, enfatizzando i concetti della discontinuità cara a Sergio Marchionne. Mi promette — scrive un fan — che quest’anno non sentiremo dire «anche oggi ho fatto mezzo secondo meglio del mio compagno»? «Promesso». Maurizio che cosa migliorerà nella nuova Ferrari? «La convinzione che non siamo un branco di scemi o geni, ricreando uno spirito dove non si lascia indietro nessuno e si va avanti a testa bassa » . Alonso è così servito. Avanti il prossimo: «Si sente dire che si abbandona la stagione in corso per concentrarsi su quella dopo. Tutte cazz… (ops)… scemenze. La macchina 2016 comincia ad essere pensata a gennaio 2015. Il team di progettazione svolge questo lavoro fino a dicembre, prendendo spunti dall’annata in corso; un altro team segue lo sviluppo della macchina impegnata in gara. Mi auguro di essere stato chiaro».
Ora si volta pagina. Almeno, si spera. «È difficile essere a livello della Mercedes già in Australia, ma l’obiettivo è di portare la Rossa entro la fine del 2015 al livello della scuderia tedesca», spiega Mattia Binotto, al vertice di un team che ha dovuto curare quella power unit poco potente e poco efficiente che è stata rivisitata e per la quale sono stati tenuti in serbo «gettoni» di sviluppo da spalmare nell’arco dei mesi. È uno scenario che si raccorda con le scelte aerodinamiche di James Allison e Simone Resta, i successori di Nick Tombazis nella gestione di un progetto che sul fronte delle sospensioni conferma — unici a farlo in F1 — la soluzione «pull rod» sia davanti sia dietro: «Abbiamo cercato la competitività in ogni condizione — spiega Allison —, lavorando anche su un retrotreno più snello e su radiatori in grado di raffreddare meglio».
Ai piloti la SF15-T sfagiola (Vettel: «Siamo nella direzione giusta»; Raikkonen: «Abbiamo imparato dagli errori del 2014»), ma per ora non convince i bookmaker: la nuova Ferrari nel Mondiale Costruttori è quotata a 17, quinto team in ordine di preferenza (Mercedes leader a 1,25). Si lotta anche contro un’immagine diventata non di primo piano e da cambiare. L’obiettivo è di centrare podi e almeno due vittorie. Arrivabene, in replica a un sostenitore che ama la Nba, usa metafore cestistiche: «Quanto mi sento pronto da uno a dieci? Undici. Con un tiro da tre».
Non sentiremo più dire: ‘ho fatto meglio di mezzo secondo del compagno’ Quando si dice che si abbandona la stagione in corso per la prossima è una cazz...