L’amico Butera: freddo? È solo composto Bontà d’animo e pacatezza, ricorda Moro
Salvatore Butera, economista siciliano, è un amico d’infanzia, di più, l’amico di una vita, di Sergio Mattarella. Cosa direbbe a un ragazzo di vent’anni che le chiedesse del prossimo presidente della Repubblica? «Fidati, perché è una persona straordinaria». Straordinaria, come? «È di una grande bontà d’animo, pacato, contrario alle guerre, un po’ come Aldo Moro». Ma un ragazzo di oggi, un ragazzo 2.0, non lo vedrà forse un po’ freddo? «No, non è freddo, è solo una persona composta, è un uomo che ha sofferto tanto, e proprio per questo comprende gli altri, comprende la sofferenza degli altri. Ha una grande umanità. Sembrano frasi fatte, ma è proprio così, non sono cose che si possono descrivere». Come uomo di governo ha avuto incarichi di grande delicatezza... «È un uomo di una riservatezza totale. È sempre venuto spesso a Palermo, dove ora è sepolta sua moglie, morta il primo marzo di 3 anni fa, e dove ha la sua vera casa, mai una parola del lavoro. E poi ha delle grandi capacità ed è uno che è sempre disposto a studiare». Buono, sì, ma anche molto determinato... «Abbiamo studiato insieme al San Leone Magno prima e poi al Gonzaga di Palermo, istituti dei Gesuiti. Eravamo tutti e tre insieme, io e i due fratelli Mattarella, oltre a Sergio anche Piersanti. Sergio è un cattolico praticante, le sue radici sono quelle. Ha le sue convinzioni e i suoi principi. Ed è un galantuomo».