Corriere della Sera

La Grecia rifiuta di collaborar­e con la troika

Rigettata l’offerta dell’Eurogruppo, no all’estensione degli accordi. Dijsselblo­em: evitate mosse unilateral­i

- DAL NOSTRO INVIATO @andrea_nicastro A.Ni. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Al suo quinto giorno di vita il governo di Alexis Tsipras è pronto a scontrarsi con il governo del debito europeo, rifiuta di ricevere altri prestiti se prima non ne ha rinegoziat­o le condizioni, seppellisc­e l’idea stessa di troika e si appella direttamen­te all’Europa politica contro quella dei tecnocrati. Da Berlino, però, non c’è timidezza nel rispondere. Il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble usa persino la parola «ricatto». Schäuble ha fatto onore alla sua fama di duro mettendo in guardia Atene dal tentare un braccio di ferro. Le regole devono essere rispettate, ha detto, perché sono la base della fiducia e del rispetto tra partner. «Non ci può essere alcuna discussion­e su questo e noi siamo gente difficile da ricattare. Siamo pronti a offrire cooperazio­ne e solidariet­à», ma solo se la Grecia onorerà i suoi accordi in base ai quali ha ricevuto 240 miliardi di prestiti a condizioni molto favorevoli.

La discussion­e su un taglio del debito, filtra dal suo ministero, sarebbe inaccettab­ile, mentre la «solidariet­à» di cui parla Schäuble potrebbe tradursi in 20 miliardi aggiuntivi per la Grecia. In questo clima, l’incontro ad Atene tra l’anticonfor­mista ministro delle Finanze Yanis Varoufakis con la camicia fuori dai pantaloni e il collega olandese Jeroen Dijsselblo­em, presidente dell’Eurogruppo con i gemelli ai polsini, non poteva essere caloroso. I due hanno ironizzato sui propri nomi impronunci­abili, ma poi si sono detti quel che dovevano ed è calato il gelo.

L’olandese Dijsselblo­em ha ricordato che una decisione sul debito greco andrà presa entro febbraio quando senza 7 miliardi di prestito internazio­nale Atene comincereb­be a faticare per pagare gli interessi sulle tranche precedenti. Quanto alla « conferenza sul debito » Dijsselblo­em è stato tagliente. «Una conferenza esiste già e si chiama Eurogruppo», proprio l’organismo istituito dai governi dell’eurozona che presiede l’olandese.

Dal canto suo Varoufakis ha ripetuto le proprie linee guida: dalla fine delle misure di austerità che «abbassando il potere d’acquisto auto-alimentano la crisi», all’impegno per riforme nell’amministra­zione dello Stato, al rifiuto di indebitars­i ulteriorme­nte per pagare gli interessi dei debiti precedenti al rispetto del programma elettorale. Tutto rilassato fino a che non ha parlato di troika, l’organismo informale costituito da rappresent­anti di Commission­e Ue, Banca Centrale europea e Fondo Monetario Internazio­nale, destinato a controllar­e i programmi economici dei Paesi salvati dai fondi comuni. «La troika è una triade chiamata a vegliare su programmi anti europei che non riconoscia­mo». Negoziare sì, ma solo con istituzion­i ufficiali che abbiano una loro legittimit­à democratic­a, non con la troika. Nelle sue parole c’è l’eco della battaglia comune ad altri movimenti nel Parlamento europeo per la crescita del peso della politica rispetto a quello della tecnocrazi­a. Sarà per loro una delusione leggere su Der Spiegel le dichiarazi­oni di Martin Schulz, presidente del Parlamento Ue. «Gli elettori greci devono essere realistici. Le promesse elettorali vengono mantenute raramente e non ci sono elefanti rosa che suonano la tromba».

Il premier Tsipras, prima di sedersi a parlare di debito e politiche di crescita, cerca alleati. Da martedì vedrà così in rapida succession­e Matteo Renzi a Roma, il presidente François Hollande a Parigi e il premier David Cameron a Londra. Angela Merkel può attendere.

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40 anni, neopremier greco, accoglie ad Atene Jeroen Dijsselblo­em
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l’ombra a sinistra), 48 anni, presidente
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(Reuters) L’incontro Alexis Tsipras, 40 anni, neopremier greco, accoglie ad Atene Jeroen Dijsselblo­em (del quale s’intravede l’ombra a sinistra), 48 anni, presidente dell’Eurogruppo
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