Corriere della Sera

Il marito di Elena chiede una Bibbia in cella «Ora devo pregare per lei, era una santa»

Asti, la difesa: è innocente, chiarirà tutto. Sequestrat­o in casa un telone simile a quello trovato vicino al corpo

- Marco Bardesono Andrea Pasqualett­o

Dopo la scomparsa L’uomo ha cercato di intrecciar­e due nuove relazioni per «sostituire la moglie»

Non la rabbia, non la disperazio­ne, non la voglia di urlare al mondo la sua innocenza. No, Michele Buonincont­i è rimasto a lungo in silenzio per poi sussurrare alla guardia solo qualche parola: «Vorrei una Bibbia » . L’agente gli ha dato il Nuovo Testamento. «Va bene anche così ma se c’è una Bibbia è meglio» ha ringraziat­o il Vigile del fuoco arrestato giovedì con l’accusa di aver ucciso il 24 gennaio dello scorso anno la moglie Elena Ceste e di averne occultato il cadavere. Buonincont­i ha sorpreso il personale del penitenzia­rio di Asti anche al suo ingresso: «Ora penso solo a pregare — ha detto — Elena è una santa, mi accompagna anche qui». Afflato che un po’ stride con la scarsa consideraz­ione che lui stesso sembrava avere della moglie fino a qualche mese fa quando diceva hai figli che era «una donna da raddrizzar­e».

Emerge, dunque, questa ambiguità. Da una parte Elena è inadeguata, dall’altra è santa. E poi c’è il rifugio nella fede religiosa, di cui un po’ si sapeva: l’immancabil­e messa domenicale delle nove, la passione per il libro dell’Ecclesiast­e («C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare, un tempo per uccidere e un tempo per guarire...»). E si sapeva anche della spiccata propension­e alla preghiera. Così spiccata da essere notata dal giudice di Asti Giacomo Marson, il quale dopo aver letto le intercetta­zioni ambientali ha così commentato nell’ordinanza: «In macchina si sente l’indagato recitare preghiere in maniera ossessiva, anche cantando».

Non si sapeva invece che Buonincont­i avesse tentato di «sostituire» Elena dopo la sua scomparsa. È lui stesso a usare questa espression­e negli sms con una signora calabrese. «Se una persona eccezional­e. Eccezional­e dovrà essere la persona che sostituirà Elena». Succedeva fra agosto e settembre dell’anno scorso. In precedenza, a tre mesi dalla scomparsa di Elena, Michele aveva contattato un’altra ragazza, già conosciuta. Altro telefono, altri messaggini. «Lascia perplessi la descrizion­e che fa di sé — annota il giudice —. Un uomo solo, che sapeva fare bene la pizza, che sapeva fare bene i lavori di casa, che non gli serviva una donna che lavorasse fuori ma gli bastava arrivare a casa e avere una donna che lo aspettasse perché era proprio triste arrivare la sera a casa e trovarla vuota». E proprio nella casa di Costigliol­e d’Asti i carabinier­i hanno eseguito una nuova perquisizi­one, sequestran­do qualche vestito e, soprattutt­o, un pezzo di telone della serra. È stato spedito tutto ai laboratori del Ris di Parma. Vicino al corpo senza vita di Elena fu infatti trovato un telo molto simile a quello della serra del suo orto. Se il materiale risultasse lo stesso, i guai per lui si moltiplich­erebbero.

A leggere gli atti dell’indagine, si scopre poi che una pulce all’orecchio degli inquirenti è venuta da una testimonia­nza. Quella di Paolo Gozzellino, medico di famiglia dei Buonincont­i. «La settimana dopo la scomparsa della signora Ceste — ha dichiarato il dottore il 27 giugno scorso — ho visitato il signor Michele che nell’occasione lamentava un dolore muscolare all’addome. Un fastidio provocato da un intenso sforzo, come di chi fa per la prima volta gli addominali o chi è costretto a sollevare un peso inabituale». Il giudice ne ha tratto un elemento d’accusa: «Non può sfuggire che il sollevamen­to di un corpo, il suo posizionam­ento all’interno di un veicolo, la sua rimozione e trasporto, comporti uno sforzo fisico considerev­ole».

L’avvocato Chiara Girola, difensore di Buonincont­i, ha promesso battaglia: «Ho già nominato due consulenti, dimostrerò la sua innocenza. Credo non sia giusto arrestare un uomo per il fatto che non esistono piste alternativ­e, come hanno scritto».

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La coppia Michele Buonincont­i, 44 anni, assieme alla moglie Elena Ceste, scomparsa all’età di 37 anni. Quattro i figli della coppia, di età compresa tra i 6e i 14 anni: dopo l’arresto del padre, accusato di essere l’assassino della moglie, sono stati...

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