In Italia
Sono nove le Regioni italiane ad aver approvato specifiche leggi regionali per l’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi per la terapia del dolore e altre cure (Veneto, Toscana, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Abruzzo, Sicilia e Umbria) permetterebbe di uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera nazionale con potenzialità enormi sul piano occupazionale oltre che per il vantaggio dei malati». Al momento di lanciare l’accordo con il ministero della Difesa per l’autorizzazione ai campi dei militari, per stoppare ogni speculazione, la Lorenzin chiarì subito: «L’Italia sarà autosufficiente, noi ragioniamo in termini sanitari».
Almeno sette Regioni hanno dato una svolta al progetto di rendere realmente gratuiti i farmaci a base di cannabinoidi. Annunci con scarso seguito che hanno cambiato poco la vita dei cittadini.
In Toscana si è molto dato da fare Paolo Pini, responsabile del servizio di terapia del dolore all’ospedale di Pisa, 500 pazienti in trattamento, la maggiore casistica in Italia: «È un grande risultato. Servono da 30 a 120 euro al mese per il farmaco necessario in tante situazioni,
Contro il dolore L’obiettivo è produrla tutta in regione per non doverla acquistare a caro prezzo dall’estero
ad esempio più efficace l’azione di altri antidolorifici e diminuire gli effetti collaterali». Ma il vero giro di boa sarà l’avvio della coltivazione fiorentina. «Oggi appena un decimo delle persone che ne avrebbero bisogno prendono le preparazioni a base di erba olandese » , calcola Francesco Crestani, presidente dell’Associazione cannabis terapeutica.