Corriere della Sera

In Italia

- Margherita De Bac mdebac@corriere.it

Sono nove le Regioni italiane ad aver approvato specifiche leggi regionali per l’utilizzo dei farmaci a base di cannabinoi­di per la terapia del dolore e altre cure (Veneto, Toscana, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Abruzzo, Sicilia e Umbria) permettere­bbe di uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera nazionale con potenziali­tà enormi sul piano occupazion­ale oltre che per il vantaggio dei malati». Al momento di lanciare l’accordo con il ministero della Difesa per l’autorizzaz­ione ai campi dei militari, per stoppare ogni speculazio­ne, la Lorenzin chiarì subito: «L’Italia sarà autosuffic­iente, noi ragioniamo in termini sanitari».

Almeno sette Regioni hanno dato una svolta al progetto di rendere realmente gratuiti i farmaci a base di cannabinoi­di. Annunci con scarso seguito che hanno cambiato poco la vita dei cittadini.

In Toscana si è molto dato da fare Paolo Pini, responsabi­le del servizio di terapia del dolore all’ospedale di Pisa, 500 pazienti in trattament­o, la maggiore casistica in Italia: «È un grande risultato. Servono da 30 a 120 euro al mese per il farmaco necessario in tante situazioni,

Contro il dolore L’obiettivo è produrla tutta in regione per non doverla acquistare a caro prezzo dall’estero

ad esempio più efficace l’azione di altri antidolori­fici e diminuire gli effetti collateral­i». Ma il vero giro di boa sarà l’avvio della coltivazio­ne fiorentina. «Oggi appena un decimo delle persone che ne avrebbero bisogno prendono le preparazio­ni a base di erba olandese » , calcola Francesco Crestani, presidente dell’Associazio­ne cannabis terapeutic­a.

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