Corriere della Sera

«AltaRoma funziona, i giovani di Milano sono partiti tutti da qui»

Silvia Venturini Fendi e i progetti della manifestaz­ione. Gli abiti «eco commestibi­li» ispirati da Expo

- Flavia Fiorentino

«Se Roma avrà il coraggio di trasformar­si nel luogo dove si testano nuovi talenti, evitando sfilate fatte solo per chi frequenta i salotti buoni della capitale, allora continuera­nno ad arrivare soldi pubblici». Il viceminist­ro dell’Economia Carlo Calenda è stato chiaro nel definire gli obiettivi e il destino di AltaRoma, la società che organizza la settimana della moda nella città eterna (al suo interno Regione, Comune e Camera di Commercio).

Così, dopo le polemiche e l’annuncio, poi ritirato, di chiusura per mancanza di soldi, la kermesse fino a lunedì mette in campo nuove iniziative a sostegno degli stilisti emergenti.

Da una collaboraz­ione con il department store del lusso Coin Excelsior dove sarà esposta una selezione di capi per la prossima estate dei cinque brand Benedetta Bruzziches, Charline De Luca, Daizy Shely, Paula Cademartor­i, Piccione. Piccione fino all’inseriment­o nell’evento A.I. Artisanal Intelligen­ce di giovani creativi che daranno spazio a manualità artigianal­i che rischiano di scomparire.

«Abbiamo soltanto accentuato il profilo innovativo che ha sempre caratteriz­zato la manifestaz­ione — spiega il presidente di AltaRoma Silvia Venturini Fendi — con grande attenzione ai giovani e contaminaz­ione tra arte, moda, cinema, fotografia. Come prova che il mix ha funzionato, basta guardare il calendario della fashion week milanese: da Stella Jean a MSGM, da Marco Di Vincenzo a Angelo Bratis, Gabriele Colangelo, Leitmovit, Andrea Incontri,O jour le jour, tutti hanno mosso i primi passi proprio ad AltaRoma.Questa è la città ideale per mettere i nuovi talenti a contatto con la creatività. Qui abbiamo sviluppato dei “progetti modulari” e si può portare un’intera collezione ma anche un solo capo da proporre ad esempio a Room Service, una mini-fiera a contatto diretto con buyer e clienti organizzat­a in un hotel di via Veneto come ai tempi della Dolce Vita. Ma è giusto che continuino a sfilare anche le maison storiche: il futuro si crea partendo dalle radici».

Immancabil­i, in questa edizione, le «suggestion­i Expo»: dal «Bread dress» di Gattinoni, un fragrante abito «eco-commestibi­le», alla collezione «architetto­nica» di Sabrina Persechino, impostata su tre celebri padiglioni: Crystal Palace, Torre Eiffel e Palazzo Italia.

 ??  ?? Gattinoni Il «bread dress» disegnato da Guillermo Mariotto, l’abito «eco commestibi­le» inno alla sostenibil­ità indossato dalla top model Dayane Mello
Gattinoni Il «bread dress» disegnato da Guillermo Mariotto, l’abito «eco commestibi­le» inno alla sostenibil­ità indossato dalla top model Dayane Mello

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