Lo sguardo di Avati sui migranti «Paghiamo il conto per colpe nostre»

Pupi Avati non vuole commuovere, ma far riflettere. Il suo tv-movie «Con il sole negli occhi», in onda lunedì su Rai1, vuole infatti raccontare «in un’ottica diversa il dramma dei migranti, che è un genocidio — dice il regista —. Abbiamo depredato aree del pianeta nell’impunità assoluta e ora dobbiamo pagare il conto salato. A quali livelli abbiamo fatto razzie in Africa? Ora che non c’è più niente da prendere sono loro a prendere da noi». Una storia anche di desiderio irrisolto di maternità: la protagonista, interpretata da Laura Morante ( foto), si affeziona e vorrebbe adottare un bimbo siriano scampato a uno dei tanti naufragi delle carrette del mare. «È importante mettere l’accento su questi problemi adesso che l’egoismo trionfa», commenta l’attrice. Il film, coprodotto da Duea e Rai Fiction, ha avuto per consulenti i volontari dell’Alto Commissariato Nazioni Unite per i Rifugiati e l’Associazione Centro Astalli. Sottolinea il direttore Rai Fiction Eleonora Andreatta: «È un punto di vista su un tema nodale del nostro presente, che attraverso una storia forte di sentimenti permette di parlare con secca verità, senza retorica, del grande tema dei migranti nel nostro Paese». E Avati aggiunge: «Un film del genere sarebbe stato impossibile farlo al cinema, dove ormai regna il puro intrattenimento».