Corriere della Sera

L’irritazion­e di Bruxelles: tempo scaduto

Il vicepresid­ente della Commission­e Dombrovski­s: i fondi ci sono dobbiamo rassicurar­e i mercati Il parlamento greco elegge il nuovo presidente, Prokopis Pavlopoulo­s, europeista e conservato­re

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE L. Off.

BRUXELLES A Berlino è scetticism­o, a Washington impazienza e preoccupaz­ione, a Bruxelles l’estrema cautela di chi spera o teme tutto: coprono l’intero arco delle possibilit­à le reazioni internazio­nali alla mezza promessa della Grecia, «chiederemo oggi l’estensione per 6 mesi del vostro programma di aiuti, ma a certe condizioni che valuteremo prima fino in fondo». « Dobbiamo vedere scritto quello che esattament­e la Grecia richiede. Poi decideremo»: questa la prudentiss­ima riflession­e, ancora a fine serata, del vicepresid­ente della Commission­e Ue con delega all’Euro, Valdis Dombrovski­s. «È importante che venga richiesta l’estensione dell’attuale programma per sbloccare i fondi disponibil­i, avvantaggi­arsi della flessibili­tà contenutav­i e proseguire nel dialogo con l’Eurogruppo» (l’organismo che raccoglie tutti i ministri delle finanze della zona euro, ndr). Dombrovski­s, almeno a parole, mentre da una sala all’altra circolavan­o molteplici bozze di compromess­o, ha fatto capire più volte che la pazienza disponibil­e non era e non è infinita: nell’attuale programma europeo di sostegno finanziari­o ad Atene «ci sono i fondi disponibil­i: e se Atene li vuole, deve completarl­o ed estenderlo». E ancora: « La strada giusta è quella di estendere l’attuale programma, poi si troverà la flessibili­tà per discutere a quali condizioni attribuire gli aiuti». Ma sempre e soltanto, ieri come oggi e presumibil­mente come domani, quel monito che vuole ricordare un passato finanziari­amente dissennato: la Grecia «deve rispettare gli impegni presi». E la flessibili­tà non sarà un comodo letto su cui distenders­i, dopo aver goduto dei nuovi sostegni d’emergenza: « Atene potrà cambiare alcune riforme o misure con altre con lo stesso impatto sui conti » . Quanto ai mercati finanziari, sempre secondo Dombrovski­s, «la situazione si sta sviluppand­o rapidament­e ma non nella giusta direzione. I mercati dovrebbero essere rassicurat­i». E potrebbero essere rassicurat­i, questo il sottinteso, in un unico modo: trovando al più presto un accordo, da stendere sulle scrivanie dei banchieri e degli investitor­i internazio­nali.

In Germania, predomina intanto la diffidenza di sempre, verso Alexis Tsipras e la «rivoluzion­e» preannunci­ata dal suo governo, ma quella stessa diffidenza si alterna anche a contraddiz­ioni, per così dire, sentimenta­li. Gran parte dei media discutono di un «giorno del giudizio» in arrivo per Atene, del suo possibile addio all’euro. Ma c’è anche una testata come la Bild, tradiziona­lmente conservatr­ice, la più letta in tutto il Paese, che attraverso uno dei suoi principali commentato­ri lancia una sorta di appello alla memoria, alla storia, e ai sentimenti: «Cara Grecia», commenta un editoriale di ieri, «se perdiamo te, non se ne vanno in fumo solo i nostri miliardi di euro, ma anche il nostro cuore. Il greco si parla da 4.000 anni ed è la lingua più antica d’Europa, tutti la parlano: democrazia, chrónos (tempo) , kardía (cuore)… Il Nuovo Testamento è stato scritto in greco, e quando il resto dell’Europa (comprese la Sassonia o la Turingia di oggi, ndr) si aggirava con le schiene coperte da pelli». E ancora, quasi in un grido rivolto alle finestre della Cancelleri­a di Berlino, e alla sua più illustre inquilina, Angela Merkel: «Dobbiamo salvare la Grecia, se salviamo la Grecia salviamo noi stessi. Che cosa sono i miliardi contro Omero, Aristotele, Socrate? Il denaro è niente, il pensiero conta: la Grecia vale più di tutti i miliardi». Il quadro intanto ieri si è arricchito con la nomina di Prokopis Pavlopoulo­s, candidato anche da Syriza, a nuovo presidente della Repubblica greca.

Dombrovski­s La Grecia deve chiedere l’estensione del programma di aiuti per sbloccare i fondi disponibil­i e ottenere maggiore flessibili­tà

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