Corriere della Sera

Occidente ridotto alle Crociate Una storia che non si chiude

- Di Roberto Tottoli

Una vicenda storica è ossessivam­ente richiamata nei proclami dell’Isis: le Crociate cristiane. Per lo Stato islamico Gentiloni è il ministro crociato e tra i loro propositi vi è quello di attaccare le navi crociate. Crociato è per loro diventato sinonimo di occidental­e. L’Isis non è il primo né il solo a utilizzare le Crociate. Pesca in un immaginari­o segnato da toni di crescente paranoia che ne ha fatto, nel XX secolo, il simbolo del presunto atteggiame­nto liquidator­io occidental­e verso l’Islam. Le Crociate sono diventate così il modo da parte della propaganda dell’Islam radicale di spiegare l’Occidente. Basta un visita a qualche fiera del libro del mondo islamico per trovare decine di titoli sulle Crociate e sui misfatti della presenza cristiana. La crudeltà e la ferocia delle Crociate diventano la verità astorica della vera attitudine dell’Occidente e spiegano così le difficoltà dei musulmani di oggi. Alimentano una letteratur­a popolare fatta di complottis­mi e di tante narrazioni occidental­i riciclate (come i Protocolli dei Savi di Sion) che hanno trovato sempre più spazio in tutto il mondo islamico.

Immagine medievale delle Crociate Radicali e jihadisti pescano in questo immaginari­o alimentato da tempo e in crescita da decenni, in cui le Crociate sono vive più che mai. L’Isis ne ha fatto uno dei suoi motivi preferiti, forse anche per rispondere indirettam­ente agli stessi argomenti usati da parte occidental­e. George W. Bush, dopo l’11 settembre, parlò di crociata contro il terrorismo, mentre Obama, una settimana fa, ha paragonato i misfatti dell’Isis a quanto fatto dai Crociati in Terra Santa. Il lato ironico di tutto ciò è che la storia delle Crociate fu vissuta in maniera assai diversa nel tempo in cui accaddero. I regni musulmani attorno alla Terra Santa videro nelle conquiste crociate una crisi momentanea, portata da guerrieri rozzi e inferiori. Gli storici musulmani medievali gli dedicarono poco o nessun spazio, come una parentesi senza conseguenz­e, presto cancellata da Saladino e le sue conquiste. Nella visione distorta dell’Isis quel tempo non si è ancora chiuso.

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