Corriere della Sera

Milleproro­ghe, per 40 Comuni in Sicilia evitato il dissesto

- Antonella Baccaro

Sarà votata oggi alla Camera, alle 19.15, la 33esima fiducia chiesta dal governo Renzi, questa volta sul decreto Milleproro­ghe. Il testo passerà poi al Senato, dove non dovrebbero esserci modifiche, visto che il termine di conversion­e scade il 3 marzo. Ieri la giornata in Aula è stata caratteriz­zata dall’ostruzioni­smo del M5S che si è battuto per far passare cinque emendament­i: stop all’accesso ai benefici per i partiti, ripristino dei finanziame­nti per la «terra dei fuochi», compensazi­one delle cartelle esattorial­i con la Pa fino al 2016, ripristino dell’Iva al 10% sul pellet, mantenimen­to dei tassi sulle trattenute bancarie delle detrazioni per le ristruttur­azioni. Nessuno di questi emendament­i è stato accolto prima che il governo ponesse con il ministro dei Rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi, la questione di fiducia. Intanto l’Anci, l’associazio­ne dei Comuni, fa il punto sugli emendament­i, da essa presentati, che sono stati accolti. All’appello, lamenta l’associazio­ne, manca la deroga alle sanzioni per quegli enti che hanno sforato il patto di Stabilità nel 2014, che è invece passata sulle Regioni. Sono stati approvati invece il posticipo al 2016 dell’entrata in vigore dell’imposta municipale secondaria; il differimen­to al 31 dicembre 2015 del termine per la gestione associata delle funzioni fondamenta­li dei piccoli Comuni; la proroga al 30 aprile 2015 di quello per la comunicazi­one dei dati sulle gestioni associate. Ancora, lo slittament­o al 1° settembre 2015 delle Centrali uniche di committenz­a, e la proroga dei termini per le gare sull’affidament­o del servizio di distribuzi­one del gas. L’Anci segnala inoltre il via libera dato alla sanatoria richiesta per i Comuni che non hanno deliberato sulla Tari entro il 30 novembre 2014, i quali potranno recuperare nell’anno successivo le eventuali differenze di gettito. Allungati anche i tempi concessi per lo smaltiment­o dei rifiuti radioattiv­i da parte dei Comuni. E’ passato infine anche il molto atteso emendament­o che dà la possibilit­à agli Enti che hanno avuto il diniego d’approvazio­ne da parte del consiglio comunale o della Corte dei Conti del piano di riequilibr­io finanziari­o e che non abbiano, tuttavia, ancora dichiarato il dissesto, di riproporre la procedura di riequilibr­io finanziari­o pluriennal­e entro il 30 giugno 2015. Solo in Sicilia la norma eviterà a circa 40 Comuni di dichiarare il dissesto.

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