SCUOLA DELL’OBBLIGO DAI CINQUE ANNI
avanti delle grandi promesse?
Dalla base. Questa può essere la risposta. È nei primi e primissimi anni di vita che il bambino, come una spugna, è più aperto ad assorbire conoscenze. È su questa decisiva fase della vita che si deve intervenire per offrire, per quanto possibile, uguali opportunità a tutti i bambini. Nulla e nessuno potrà mai contare e fare di più di genitori capaci e disponibili a parlare, a leggere ai propri bambini, ad accompagnarli, ora dopo ora, giorno dopo giorno, a scoprire il mondo.
Ma la scuola può fare molto, moltissimo, soprattutto per le famiglie più svantaggiate e i bambini meno fortunati. La scuola è lì per questo. Facciamola allora iniziare un anno prima. Non più a sei, ma a cinque anni. Per tutti. Superando l’attuale normativa che prevede che nella scuola primaria (quella che una volta si chiamava scuola elementare) si entri al compimento dei sei anni entro il 31 dicembre di ogni anno e offre la possibilità dell’anticipo solo per i bambini che compiano i sei anni entro il trenta aprile dell’anno successivo. Portiamo sotto la cura e la protezione della scuola con un anno di anticipo tutti i bambini e con loro, in primo luogo, quelli che a cinque anni, in molte regioni e soprattutto nel Mezzogiorno, stanno non in un’aula ma nella
Scelte Il presidente Mattarella nel suo discorso alla Camera ha messo al primo punto l’Istruzione
moderna (cioè convenzionale) è stato ottenuto senza badare alla sostenibilità. Oggi si discute approfonditamente su come rendere l’agricoltura sostenibile senza ridurre la produttività, ma non si prende mai in considerazione l’opzione dell’agricoltura biologica, di cui la biodinamica è una forma peculiare (proprio domani a Milano apre i battenti il suo trentatreesimo Congresso, in collaborazione con la Bocconi).
Eppure la ricerca sta provando che si tratta di un metodo agricolo che è sostenibile, e risultati scientifici recenti provano che, se si fanno scelte agronomiche corrette, la produttività si avvicina a quella dell’agricoltura convenzionale. In caso di agricoltura di sussistenza, può anche essere superiore: lo dimostrano studi come Sustainability of organic food production: challenges and innovations (Proceedings of the strada, e contribuiremo (quasi certamente con poca o nessuna spesa aggiuntiva) a ridurre una grave fonte di ineguaglianza e di ingiustizia.
Ma non è tutto. Anticipiamo di un anno l’ingresso nella scuola primaria e daremo un sollievo importante a tutte le strutture e a tutti i soggetti, pubblici e privati, impegnati nella cura e nell’educazione dei bambini da zero a cinque anni, agevolando, così, l’estensione di questi servizi sociali fondamentali, distribuiti in modo gravemente diseguale da Nord a Sud, a una fascia sempre più ampia della popolazione. È compito e impegno della Repubblica — ha detto il presidente Mattarella citando l’articolo 3 della Costituzione e certamente memore della sua passata esperienza come ministro della Pubblica istruzione — «rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza». Partiamo dalla scuola. nutrition society 2015) e Comparing the yields of organic and conventional agriculture ( Nature, 2012).
Papa Francesco ha chiuso il suo videomessaggio ricordando che gli uomini sono «custodi e non padroni della terra». Vale la pena di far presente che, per dominare la terra, l’agricoltura convenzionale usa armi come gli insetticidi fosforganici, che hanno la stessa matrice dei gas nervini, e concimi come i nitrati, che sono anche la materia prima per fabbricare esplosivi. ( Coltura della terra e qualità del cibo; www.valorealimentare. Il dilagare di tante malattie degenerative è l’inevitabile conseguenza della sofferenza di questa terra resa schiava.