Louis Zamperini, atleta soldato
Diretto e prodotto da Angelina Jolie — e candidato ai prossimi Oscar —, il film Unbroken ha avuto il merito di riportare alla luce l’incredibile storia dell’italoamericano Louis Zamperini, morto a 97 anni il 2 luglio 2014. Zamperini fu atleta e soldato, leggenda dello sport ed eroe della Seconda guerra mondiale, partendo da un’infanzia ai confini del codice penale.
Nel 1936, all’Olimpiade di Berlino, Zamperini disputò i 5.000 arrivando ottavo, guadagnandosi l’attenzione di Adolf Hitler («Ah, tu sei il ragazzo con il finale veloce»). Aveva corso l’ultimo giro in 56 secondi e il Fuhrer, che di atletica capiva, volle personalmente stringergli la mano. Meno di sette anni dopo, in pieno conflitto bellico, il B24 sul quale Louis era a bordo per una missione di soccorso si inabissò nel Pacifico. Zamperini sopravvisse, ma dopo 47 giorni alla deriva su un gommone fu catturato dai giapponesi, che nei due anni successivi lo precipitarono nell’inferno di un campo di prigionia. Un uomo esemplare, capace di riemergere dagli abissi grazie alla forza di sopportazione e all’ottimismo della volontà.
Tre i volumi con la sua storia: Sopravvissuto (pp. 384, 9.90), scritto da Zamperini con David Rensin, è riproposto da Newton Compton; lo stesso duo firma Vivi! La vita che vuoi (pp. 226, 15, Piemme), la summa del pensiero positivo di Louis; Unbroken (pp. 464, 19, Mondadori), firmato da Laura Hillenbrand, fa da trave portante della sceneggiatura scritta dalla premiata ditta fratelli Coen.