Il sogno di Maggie, donna israeliana di pace
«The Honourable Woman» su Sky Atlantic: un’imprenditrice controcorrente
MILANO La nuova serie tv su cui si concentrano le lodi dei critici e quelle dei (tantissimi) cultori del genere, per certi versi potrebbe essere l’anti House of Cards. Perché se da una parte Kevin Spacey tra intrighi, segreti inconfessabili e giochi di potere è a suo agio come Naomi Campbell quando sfila in passerella, la protagonista di The Honourable Woman, Maggie Gyllenhaal, cerca invece di muoversi in un mondo spesso oscuro preservando il suo idealismo e mantenendo la sua rispettabilità. Riconquistandola, anzi.
Perché anche se è vero che le colpe dei padri non devono necessariamente ricadere sui figli, nella serie prodotta dalla Bbc e trasmessa in Italia ogni martedì su Sky Atlantic, Nessa Stein è una filantropa israeliana che cerca di mettere una pezza sui peccati di suo padre, ricchissimo sionista, industriale delle armi che si è arricchito a dismisura proprio con questo infinito conflitto.
La figlia, ora a capo del business, tenta di riscattarsi facendo opere di bene lì dove, tristemente, quelle armi sono state (e continuano ad essere) tanto usate. Il suo obiettivo è creare una rete in fibra ottica in Cisgiordania, dietro cui si nasconde lo scopo ben più granterno de di promuovere la comunicazione e quindi la pace tra israeliani e palestinesi.
Trattandosi di un tema delicato (e attualissimo), è inevitabile che la vita di questo personaggio sia tormentata sia all’in- della sua famiglia che da tutte le potenti e pericolose figure che la vogliono ostacolare in ogni modo, facendola finire così al centro di un intrigo internazionale.
Una donna al potere con una missione proporzionata all’influenza dei nemici che le consegna in dote. Un personaggio che Gyllenhaal ha definito «entusiasmante e intricato» già prima di interpretarlo («non riuscivo a smettere di leggere il copione»). Non è un caso, forse, che con questo ruolo abbia vinto come miglior attrice agli ultimi Golden Globes.