Corriere della Sera

Abi fiduciosa sul rinnovo del contratto dei bancari «Ma non a ogni costo»

- Rita Querzé @rquerze

«Sì al contratto, ma non a ogni costo». Ieri Alessandro Profumo, presidente del Casl, il comitato sindacale dell’Abi, ha ribadito così la posizione dell’associazio­ne bancaria rispetto al rinnovo del contratto della categoria. Dopo la rottura con i sindacati e lo sciopero generale del 30 gennaio scorso, il confronto riprenderà domani. Ieri, invece si è riunito il comitato esecutivo dell’Abi. «Sono molto fiducioso perché in questa sede è stata riconferma­ta la nostra posizione», ha aggiunto Profumo. In sostanza, complice l’Europa e le nuove tecnologie, è cambiato struttural­mente il modo di fare banca. E in questo modo non sarebbe più sostenibil­e un contratto come articolato oggi. Di qui la messa in discussion­e degli scatti di anzianità e delle voci di conteggio del tfr.

Sul contratto è intervenut­o ieri anche lo stesso presidente di Abi Antonio Patuelli, a Bergamo per la presentazi­one del suo libro «Banche, cittadini e imprese». «Il problema del contratto va risolto, vogliamo il contratto nazionale ma in realtà il settore dovrebbe puntare a un contratto europeo», ha detto Patuelli, sottolinea­ndo l’esigenza di un contesto concorrenz­iale omogeneo in Europa anche sul fronte del costo del lavoro.

E il sindacato? «Vogliamo fare il contratto ma non ci condizione­ranno né la disapplica­zione (che interverrà dal primo aprile, ndr;) né l’intervento del governo», va a muso duro Lando Maria Sileoni, a capo della Fabi. In realtà fonti informali lasciano intendere che uno spiraglio nella trattativa si sarebbe a questo punto aperto. L’incontro di oggi potrebbe essere l’occasione per mettere sul tavolo le date dei prossimi incontri. E dare spessore al confronto.

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