Corriere della Sera

Scontri e danni ai monumenti Roma assediata dagli hooligan

Marino: «Falle nella sicurezza». Renzi: «Tifosi barbari, è colpa loro»

- Rinaldo Frignani

Il salotto di Roma ridotto a un campo di battaglia. Gli atelier e i caffè sprangati, i turisti rifugiati negli androni dei palazzi. I vicoli deserti. La scalinata di Trinità dei Monti oltraggiat­a in più punti, la Barcaccia deturpata appena dopo il restauro. Piazza di Spagna travolta dall’ondata degli hooligan olandesi, fronteggia­ti da poliziotti e carabinier­i che li hanno respinti ma a duro prezzo. Soprattutt­o d’immagine, in tutto il mondo, e per i danni ingenti al patrimonio culturale.

Ore di guerriglia nel centro storico, con i vandali del Feyenoord padroni del campo, giustifica­ti dalla società di Rotterdam che ha dato la colpa all’organizzaz­ione dell’incontro di Europa League con la Roma all’Olimpico. «Barbarie e inciviltà — la replica del premier Matteo Renzi da Virus su Rai2 —. Attendo le scuse del Feyenoord, non c’è nessuna organizzaz­ione che ti permette di sfinirti di birra e andare a sfasciare la fontana di piazza di Spagna. È colpa loro». Ubriachi, nonostante l’ordinanza di divieto di vendere alcolici fino alla mezzanotte scorsa, e drogati. In questo stato anche la sera di mercoledì, dopo ore di occupazion­e, in trecento avevano devastato Campo de’ Fiori e solo le cariche della polizia li avevano costretti ad andarsene.

Ieri erano il doppio e hanno replicato raggiungen­do piazza di Spagna senza incontrare ostacoli. Prima cori e fumogeni, poi bombe carta tirate sui monumenti. Alla fine, nel primo pomeriggio, di nuovo gli scontri con le forze dell’ordine. Migliaia le bottiglie di birra e superalcol­ici (acquistati anche dagli ambulanti abusivi che spadronegg­iano nel Tridente) tirate contro la polizia e gettate nella Barcaccia del Bernini, trasformat­a in una piscina da gruppi di esaltati fuori controllo. Indietregg­iati sulla salita di San Sebastiane­llo, gli ultrà hanno raggiunto a piedi il punto di raccolta previsto dalla questura al centro di Villa Borghese per essere accompagna­ti in autobus all’Olimpico. E lì altri incidenti, torpedoni — una quindicina — danneggiat­i, frequentat­ori del parco in fuga. Il Pincio usato come latrina.

Un incubo, uno scempio. Il bilancio: 28 olandesi arrestati (23 per i fatti di Campo de’ Fiori, condannati in 19), 5 tifosi e 13 agenti contusi. Furente il sindaco Ignazio Marino che se la prende con il prefetto Giuseppe Pecoraro e il questore Nicolò D’Angelo: «La gestione della sicurezza ha avuto falle intollerab­ili, ci avevano assicurato che era tutto sotto controllo. Ho chiesto spiegazion­i a chi ha la responsabi­lità dell’ordine pubblico — aggiunge il primo cittadino —. Perché la fontana non era protetta?». Il sindaco è incontenib­ile: «Ho detto all’ambasciata olandese “chi rompe paga”. Ho chiesto di strappare i passaporti a questi vandali e lasciarli a casa: a Roma non sono graditi».

Ma dall’Olanda è arrivata subito la condanna di quanto accaduto a Roma: «Una vergogna, puniremo i colpevoli. L’Italia può contare sul nostro pieno appoggio». La battaglia della Capitale ha però innescato anche la polemica politica. Il Pd, con Marco Miccoli, ha presentato un’interrogaz­ione al ministro dell’Interno Angelino Alfano «per sapere come è stato possibile consentire concentram­enti con elevato numero di tifosi in zone sensibili e d’arte della città», mentre il leader leghista Matteo Salvini ha chiesto le dimissioni del responsabi­le del Viminale.

Il panico in città Il lancio di bottiglie sugli agenti, poi gli scontri. I negozianti hanno chiuso per la paura, a Villa Borghese in fuga i frequentat­ori del parco

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Le cariche Gli agenti cercano di contenere gli ultrà

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