Corriere della Sera

L’ex ministro Visco e il giudice Greco: su tributi e reati persa un’occasione

- Enrico Marro

Che la Fiom organizzi un convegno sul Fisco alla vigilia del consiglio dei ministri che doveva varare i nuovi decreti attuativi della delega fiscale per bocciare gli stessi è scontato. Ma che dallo stesso convegno arrivino critiche pesanti alla riforma da parte di personaggi del calibro di Francesco Greco e Vincenzo Visco lo è meno. Secondo il procurator­e aggiunto di Milano Greco, che pure ha avuto un ruolo da protagonis­ta nella messa a punto della voluntary disclosure, la legge per il rientro dei capitali, «la delega fiscale era una grande occasione per portare il sistema nella modernità, ma la stiamo perdendo». Greco ha criticato lo schema di decreto legislativ­o sulla certezza del diritto, «che sta diventando sulla incertezza del diritto». Si tratta del provvedime­nto che conteneva la cosiddetta norma salva Berlusconi con la depenalizz­azione delle frodi fiscali fino al 3% dell’imponibile, che è stato per ora accantonat­o dallo stesso Renzi. In particolar­e, il magistrato è preoccupat­o per «il contrasto che si potrebbe creare tra frode fiscale e abuso del diritto, perché io non ho mai visto un caso di abuso del diritto che non fosse fraudolent­o». Preoccupat­o anche Visco: «I problemi del fisco italiano sono numerosi, ma pochi saranno risolti dai decreti delegati». Secondo l’ex ministro delle Finanze, «depenalizz­are le frodi fiscali è inaccettab­ile», così come la «depenalizz­azione completa dell’elusione». Visco ha ricordato di aver presentato uno studio con proposte per «dimezzare l’evasione», che sottrae ogni anno 120 miliardi all’erario. Ma «il governo non ha avuto coraggio».

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