Corriere della Sera

Nozze gay trascritte Il prefetto le annulla e Pisapia si infuria: è discrimina­zione

- Giacomo Valtolina

Il prefetto di Milano ha annullato in via definitiva le trascrizio­ni all’Anagrafe dei matrimoni omosessual­i celebrati all’estero. La notizia è arrivata ieri via posta a casa delle coppie milanesi, che hanno subito definito «fascista e oscurantis­ta» la decisione del prefetto, sollecitat­a dal Viminale. Un atto formale atteso, contro cui gli avvocati della comunità omosessual­e della Rete Lenfrod minacciano azioni legali: «Non spetta al prefetto annullare ma solo a un giudice ordinario» dicono citando il pronunciam­ento dei magistrati di Udine. Una «decisione discrimina­toria» anche per il sindaco Giuliano Pisapia che aveva firmato le trascrizio­ni in contrasto con il ministro Angelino Alfano per cui ha chiesto una mozione di censura al Parlamento. «Sbaglia — dice — sia dal punto di vista giuridico sia da quello dei diritti civili, impugnerem­o l’annullamen­to». D’accordo Nichi Vendola («Ministro medievale e oscurantis­ta»), non Rocco Buttiglion­e deputato Udc-Ncd: «La cancellazi­one è un «atto dovuto». La posizione della Regione Lombardia è sintetizza­ta dall’assessore alle Identità, Cristina Cappellini: «Per la legge, la famiglia è solo quella tra uomo e donna».

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