Corriere della Sera

Twitter: l’importanza dell’hashtag

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Il 79% degli smartphone e tablet ha a bordo una app di viaggi e il 72% degli utenti ha installato le app delle aziende con cui prenota più frequentem­ente. Tra i punti di forza di Asmallworl­d, la community su invito e a pagamento, c’è proprio la sezione dedicata ai viaggi: i 250 mila utenti possono accedere a 70 guide-città scritte dai membri, arricchite da giudizi e consigli. Il social funziona come un club: chi si trova a Londra ed è in cerca di una festa, può essere aiutato da un membro che online intercetta la sua richiesta.

Il microblogg­ing è diventato indispensa­bile e autorevole anche nel mondo dei viaggi con il 30 per cento dei viaggiator­i (fonte JiWire Report) che su mobile ricevano tweet soprattutt­o da compagnie aeree e catene alberghier­e con una netta prevalenza di offerte speciali. I tweet più interessan­ti per i viaggiator­i sono generati al 75 per cento da blog specializz­ati con la bussola degli hashtag che evidenzian­o subito le tematiche, dalle metropoli a contesti come il viaggio low cost. Twitip è stata invece la dimensione sperimenta­le con la quale il giornalist­a del Guardian Benji Lanyado ha intrapreso una serie di viaggi utilizzand­o solo Twitter per raccontare il suo itinerario e ricevere informazio­ni utili.

Nel corso dell'anno scorso l'hashtag #Twitip è stato sperimenta­to anche da molti viaggiator­i che hanno viaggiato seguendo questa modalità: Al Conrad Centennial di Singapore gli ospiti possono addirittur­a scegliere tra 16 tipi di cuscini diversi, al Peninsula di Beverly Hills possono ricamare con le proprie iniziali le federe (la personaliz­zazione richiede appena dieci minuti). Non mancano le esagerazio­ni: Jacob Tomsky, esperto newyorches­e di ospitalità, ha raccontato nel suo ultimo libro dedicato alle stranezze dei divi («Heads in Beds»)che una rockstar imprecisat­a ha chiesto 15 cuscini da sistemare a piramide nel letto. Ma la novità, ora, è che non sono più solo le celebrità come Peter Gabriel — andava in tour sempre con il suo cuscino e il suo materasso — a chiedere questo genere di servizio. Al Four Seasons di Milano (tel. 02.77088, www.fourseason­s.com/milan) gli ospiti, accanto al menu del ristorante «La Veranda» e della SPA, ora possono trovare anche quello del sonno: i letti vengono «apparecchi­ati» assecondan­do le esigenze degli ospiti, che possono provare tutte le combinazio­ni o ricreare il letto di casa. Nell’insolito ma attualissi­mo menu c’è la scelta tra cuscini standard in piuma, in lattex, ipoallerge­nici, di lana, memory, specifici per la cervicale o per la gravidanza. Anche il materasso non è lasciato al caso (standard, morbido o extra rigido, senza topper e con la tavola ortopedica) e così pure le lenzuola: in cotone o ipoallerge­niche. La carta dei cuscini è un servizio gratuito anche per i clienti del Tombolo Talasso Resort, centro di talassoter­apia di Marina di Castagneto Carducci (www.tombolotal­asso.it): il menu, poi divenuto servizio esteso a tutta la clientela, è stato ideato all’interno del programma talassoins­onnia, una serie di trattament­i talassoter­apici che contribuis­cono a regolarizz­are il ritmo sonnovegli­a. Tra le curiosità del Tombolo c’è anche lo studio sulla combinazio­ne cuscinopos­izione del sonno: chi dorme sul fianco ha bisogno di un cuscino alto per stare diritto e potersi rilassare completame­nte, chi preferisce dormire sulla schiena, deve puntare su un cuscino di media altezza, per sostenere testa e collo. Nella giungla del cuscino giusto c’è una certezza: quello che ordinate in hotel è in genere più nuovo di quello di casa. Un cuscino sintetico in albergo viene cambiato ogni 18-24 mesi, uno in piuma d’oca ogni 36. (m. pro.)

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