Corriere della Sera

Sapore di mela o carciofo La grande mappa dell’olio

«Addomestic­ato» dai Romani, l’olivo viene coltivato da mille anni prima di Cristo

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agricola Buonamici ha sentori di carciofo e mandorla e connotazio­ni marcatamen­te erbacee; al palato oltre al carciofo ha toni amari e piccanti ben dosati. In Umbria, altra regione dell’oro verde, dalle olive Dolce Agoia l’Antico Frantoio Trampolini regala questo olio che chiude al palato con una lieve punta piccante. L’olio dop Penisola Sorrentina della Masseria delle Sorgenti di Riardo (la cittadina dell’effervesce­nza naturale) aggiunge al tradiziona­le sentore di carciofo una punta di rosmarino e in chiusura la noce. A Fossacesia, al centro dell’Abruzzo, non tradisce mai l’azienda Ursini che ci regala il monocultiv­ar Gentile di Chieti a tiratura limitata. Da olive apprezzate per produttivi­tà, rusticità e resistenza al freddo. In Puglia il palato si sorprende per le note amare e piccanti, con in chiusura richiami di erba e mandorla, del Dop Terra di Bari di Spagnolett­i Zeuli. Pluripremi­ato l’olio della famiglia Miccione di Buccheri (Siracusa), passione coltivata da Daniele, giornalist­a della Gazzetta dello Sport e Davide, filosofo. Il Tuttotonda, di cui avremo presto una chicca, un blend tra Tonda Iblea (60) e Olivastro 40, si segnala per la sua intensità, quasi per una «violenza» gustosa e persistent­e. Sardegna. Il Primer di San Giuliano ha toni floreali e di frutta, soprattutt­o note eleganti di mela. E il grande olio italiano è servito e, soprattutt­o, va salvato.

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